Classifica delle città più care: Piacenza al secondo posto per l’elevato costo della vita

18 Marzo 2022 12:52

Piacenza è la seconda città più cara d’Italia. Ad annunciarlo è l’Unione nazionale consumatori attraverso la classifica delle città e delle regioni più care del Paese, in termini di aumento del costo della vita e sulla base dei dati diffusi mercoledì scorso dall’Istat.

In testa alla classifica delle città più care d’Italia, Bolzano, dove l’inflazione tendenziale di febbraio pari a +6,8%, si traduce nella maggior spesa aggiuntiva annua equivalente, in media, a 2.163 euro, ma che svetta a 3.052 euro per una famiglia di quattro componenti. Al secondo posto ecco Piacenza, dove il rialzo dei prezzi del 7% determina un incremento di spesa pari a 1.870 euro per una famiglia media, 2.617 euro per un nucleo di quattro persone. Al terzo gradino del podio Forlì-Cesena, dove il +6,7% genera una spesa supplementare pari, rispettivamente, a 1.789 euro per una famiglia tipo e a 2.505 euro annui per una di quattro componenti.

La città più virtuosa d’Italia, invece, in termini di spesa aggiuntiva più bassa, è Macerata, dove in media si spendono 1036 euro in più (+4,8%), seguita da Potenza dove l’inflazione pari a +5,4% determina un esborso addizionale di 1.097 euro, mentre al terzo posto si colloca Campobasso (+5,6%, +1.117 euro).

In testa alla classifica delle regioni con più rincari, con un’inflazione annua a +6,5%, il Trentino che registra a famiglia un aggravio medio pari a 1.761 euro su base annua, e che vince la classifica con 2.523 euro per una famiglia di quattro persone. Segue la Valle d’Aosta, dove la crescita dei prezzi del 5,9% implica un’impennata del costo della vita pari in media a 1.500 euro e a 2.478 euro per una famiglia di 4 componenti. Al terzo posto la Liguria, +6,4%, con un rincaro annuo di 1.435 e 2.368 euro.

Le regioni più convenienti: Sardegna (+6,1%, +1204 euro in media), Campania (+5,8%, +1162 euro) e Puglia (+6,2% e 1179 euro). La regione con l’inflazione più elevata, comunque, è la Sicilia con +6,8% (+1313 euro, +1820 euro per una famiglia di 4 persone).

“Anche considerando il minor salasso annuo, quello di Macerata, nessuna famiglia in Italia ha guadagnato in un anno 1036 euro in più. Gli italiani, insomma, si stanno pesantemente impoverendo e questo avrà effetti nefasti sui consumi e sulla ripresa economica del Paese. Per questo è importante che il Governo oggi intervenga con misure serie per calmierare i prezzi e il primo provvedimento da prendere è quello di ridurre i prezzi dei carburanti che incidono su tutta la merce trasportata e ricadono sui consumatori finali, abbattendo le accise di benzina e gasolio di almeno 50 centesimi” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

LA CLASSIFICA COMPLETA

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