“Missili russi esplosi vicino a noi. Terribile, siamo fuggiti”. Il reportage dall’Ucraina
26 Marzo 2022 19:00
Dall’alto della recinzione che segna il confine geografico tra Romania e Ucraina, i volontari dell’associazione “Salvati per servire” allungano biscotti, merendine e qualche bottiglietta d’acqua per rendere più lieve il viaggio della disperazione. Sono tutte donne: madri e mogli in fuga dalla guerra. In braccio, o per mano, tengono stretti i figli.
Siamo alla dogana di Siret. La fila di profughi ucraini che scappano in Romania è lunga centinaia di metri. Un convoglio di volontari – sette furgoni carichi di aiuti – è diretto al villaggio di Mahala, periferia di Chernovtsy, una delle poche città finora risparmiate dai bombardamenti russi.
Qui, nella chiesa evangelica, il pastore Mihail ospita quindici ucraini arrivati da Charkiv. “Solo pochi giorni fa, tre missili russi sono esplosi a qualche centinaia di metri da casa nostra. E’ stato terribile. Così abbiamo deciso di fuggire raccogliendo quello che potevamo”, racconta una donna. Accanto ecco Stevan, 48 anni, marito e padre di due figli piccoli. Anche lui arriva da Charkiv. E’ devastato dalla stanchezza: “Ieri ho visto una fila di tank russi che muoveva verso le nostre abitazioni. Poi si sono udite delle esplosioni vicino. Non ho pensato ad altro che a trarre in salvo la mia famiglia portandola al confine con la Romania. Ma io, per adesso, resto qui. Se necessario, sono pronto a combattere”.
IL REPORTAGE DI THOMAS TRENCHI E MARCELLO POLLASTRI:
IL FOTOSERVIZIO DI ANDREA PASQUALI:
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