CRV – Le mozioni approvate oggi dal Consiglio regionale del Veneto
29 Marzo 2022 17:36
Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato all’unanimità l’impegno, caldeggiato dal capogruppo di Fratelli d’Italia Raffaele Speranzon (mozione 194), a sostenere la centenaria tradizione delle fornaci del vetro di Murano abbassando gli oneri di sistema delle forniture del gas utilizzate per la produzione e difesa del prodotto Made in Italy.
Sì unanime anche al documento (mozione n. 237) presentato dalla consigliera polesana Laura Cestari (Lega-Lv) insieme alle colleghe Simona Bisaglia (lega-Lv) ed Elena Ostanel (VcV) sull’autodromo “Adria International Raceway”, per una rapida soluzione delle problematiche al fine di evitare “l’ennesimo danno all’economia del Polesine”. “Non vogliamo intervenire nella complessa vicenda fallimentare – ha precisato la consigliera – ma promuovere un tavolo tecnico regionale che metta insieme tutte le parti e possa individuare soluzioni ad un crisi che non è solo di una società ma di un intero territorio”.
L’aula di palazzo Ferro Fini ha approvato la mozione (n. 266), presentata da Elena Ostanel (VcV), Erika Baldin (M5S)e Cristina Guarda (EV) e condivisa dalle consigliere del Pd, che chiede di garantire accesso alle cure per le donne affette da vulvodinia e neuropatia del pudendo inserendole nei Livelli Essenziali di Assistenza: una richiesta – ha spiegato la proponente – già avanzata anche da altre regioni di diverso colore politico e che risponde alle richieste di prevenzione, diagnosi e cura di molte donne. Si calcola che la vulvodinia, patologia cronica invalidante, colpisca tra il 12 e il 16% della popolazione femminile e che la neuropatia del pudendo interessi 10 persone di entrambi i sessi ogni 10 mila.
Voto unanime anche per la mozione illustrata in aula dalla capogruppo di Forza Italia Elisa Venturini che impegna la Giunta regionale ad intervenire presso il Ministero della Difesa affinché sia riconosciuto il nesso di causalità fra l’insorgenza di neoplasie maligne anche diverse dal tumore al polmone o altre malattie causate dalla massiccia e prolungata esposizione al gas radon e ad altre sostanze cancerogene del personale militare e civile operante presso la base dell’Aereonautica Militare 1° ROC presso il Monte Venda. “Sinora il nesso di causalità tra esposizione al radon e patologie oncologiche è stato riconosciuto solo per le neoplasie al polmone”, ha precisato Venturini.
Consenso unanime anche al documento proposto dal consigliere regionale Arturo Lorenzoni (misto) per fare chiarezza sulle competenze relative ai corsi d’acqua: la mozione approvata (n. 234) chiede di estendere per i corsi d’acqua di primo livello anche ai geni civili i criteri operativi definiti per gli interventi di salvaguardia e riqualificazione ambientale dei corsi d’acqua previsti per i consorzi di bonifica
Piena condivisione anche alla mozione n. 181, presentata da Filippo Rigo (Lega-Lv) che impegna la Regione Veneto a sostenere l’istituzione di una borsa di studio in memoria di Angelo Messedaglia, nato a Villafranca Veronese nel 1820, parlamentare e senatore del Regno, docente di economia e finanza considerato il precursore delle moderne facoltà di Scienze politiche.
Il Consiglio regionale ha poi approvato la mozione del Pd (n. 103), illustrata da Annamaria Bigon vicepresidente della commissione regionale Sanità, che impegna la Regione del Veneto a mettere la salute mentale al centro delle politiche socio-sanitarie regionali, a promuovere la psichiatria di comunità e servizi di sostegno in particolare per l’età evolutiva. “La pandemia ha accentuato disagio giovanile e problematiche psichiatriche nelle diverse età della vita– ha chiarito l’assessore alla sanità e al sociale Manuela Lanzarin – ma la questione della salute mentale è all’attenzione della Giunta che sta lavorando ad un provvedimento-quadro, di respiro triennale, che interverrà sugli standard del personale, sulle linee-guida di cura e assistenza, sui diversi ambiti di intervento e anche sul livello delle risorse programmate per il settore”.
Voto unanime anche sulla mozione presentata da Fratelli d’Italia (n. 264) e illustrata dal capogruppo Raffaele Speranzon, che impegna la Giunta veneta a garantire ospitalità ai minori orfani ucraini e a semplificare l’iter di adozione di tutti i minori, con particolare sensibilità a quelle internazionali dei minori orfani ucraini. “Nella contabilità drammatica del conflitto russo-ucraino si calcola che ci siano almeno 150 mila minori ucraini senza genitori – ha detto Speranzon – Chiediamo che la Giunta individui tutte le realtà di comunità e familiari disponibili ad accogliere questi bambini e ragazzi in contesti di tutela e in accordo con le autorità dell’Ucraina”. “Vanno individuati percorsi diversi – ha replicato l’assessore Lanzarin – tra orfani ucraini e minori stranieri non accompagnati e su questo ci siamo già attivati d’intesa con i ministeri competenti e il commissario nazionale e regionale preposto per l’accoglienza dei minori stranieri”. “Rimane ancora troppa burocrazia per accogliere un bimbo ucraino in famiglia”, ha denunciato il dem Montanariello.
Anche la richiesta di tutelare l’area monumentale di San Marco e di far riprendere al più presto i lavori di realizzazione dell’opera di protezione della Basilica è stata approvata da tutti i consiglieri presenti. A presentare la richiesta di riavvio del cantiere per lo sbarramento in vetro nell’area marciana (mozione n. 243) sono stati i consiglieri della coalizione leghista, primo firmatario Marco Dolfin.
Pieno consenso sulla risoluzione n. 38 presentata da Fabrizio Boron e da altri consiglieri leghisti in materia di cessione dei crediti in edilizia: il documento di indirizzo chiede alla Giunta di intraprendere ogni azione ed iniziativa per intervenire subito, in particolare per le unità singole unifamiliari, per ripristinare il regime di cessione dei crediti in edilizia, norma strategica per il sistema paese, ovviando agli effetti del decreto legge 27 gennaio 2022, “sostegni ter”, e per prorogare il superbonus 110 per cento.
Il Consiglio ha poi approvato la mozione n. 235 presentata da Jonatan Montanariello (Pd) a favore dei lavoratori portuali, estendendo almeno fino al 30 giugno 2022 i sostegni alle imprese, e qualificando come lavoro usurante, anche ai fini previdenziali, le attività svolte da tutto il personale dei servizi portuali, compreso quello in regime temporaneo.
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