Impresa, ambiente e sviluppo sostenibile il percorso di accompagnamento per le aziende

11 Aprile 2022 12:30

Con Teco srl parliamo dell’evoluzione dei Sistemi di Gestione Ambientale come strumento a supporto della rendicontazione volontaria delle prestazioni ambientali

Tematiche sociali ed ambientali, cambiamento climatico e transizione energetica sono ormai parte integrante della nostra quotidianità, le nostre scelte ed i nostri consumi sono sempre più indirizzati verso prodotti e servizi sostenibili.

Sia in ambito privato che nell’ambito dei bandi di gara pubblici, inoltre, si sta assistendo in misura sempre maggiore al ricorso a punteggi premianti e misure di incentivazione per le Aziende che implementano e mantengono Sistemi di Gestione Ambientale, o che forniscono prodotti o servizi ambientalmente compatibili.

Infine, sempre più aziende si stanno orientando con una comunicazione verso l’esterno delle proprie prestazioni ambientali. Approfondiamo questi aspetti con la società Teco srl, specializzata in servizi di consulenza in Sistemi di Gestione Ambientale: a spiegarne le caratteristiche è Marco Vitiello, Tecnico dell’Area Tecnica Ambiente di Teco Srl.

Teco è presente come società di consulenza sul territorio da oltre 25 anni: per voi che vivete a contatto con le aziende, com’è evoluto negli anni il rapporto tra azienda e ambiente?

“Occorre innanzitutto prendere in considerazione che il rapporto tra ambiente e azienda, qualunque tipo di azienda, è fatto di molteplici interazioni. Basti pensare che dall’ambiente otteniamo materie prime, risorse rinnovabili e non rinnovabili per alimentare i processi produttivi, ma ricordiamo anche che l’ambiente riceve e subisce gli effetti di tali processi. Effetti che, in larga misura, hanno ripercussioni sulle stesse aziende e sulla continuità del loro business. Si pensi ad esempio all’inquinamento delle acque, o ad un prelievo eccessivo di queste: un buon livello quali-quantitativo della risorsa non è solo fondamentale per la collettività, ma è fondamentale per le stesse aziende, che avranno bisogno di tale risorsa per i propri processi (es: acque di raffreddamento, acque di lavaggio, ma anche acque come ingrediente per determinati processi produttivi).Negli ultimi anni le aziende stanno accrescendo la propria consapevolezza su quanto sia importante il rapporto e l’interazione tra processi produttivi e ambiente. Assistiamo quotidianamente a richieste di una valutazione e di un approfondimento su tali relazioni. L’impressione è che si stia sempre più passando da logiche di sfruttamento a logiche di integrazione e di compensazione del proprio business rispetto agli effetti che questo può avere nei confronti dell’ambiente e delle risorse”.

In sostanza, abbiamo quindi raggiunto lo sviluppo sostenibile?

“La definizione oggi ampiamente condivisa di sviluppo sostenibile è quella contenuta nel rapporto Brundtland, elaborato nel 1987 dalla Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo e che prende il nome dall’allora premier norvegese, che presiedeva tale commissione. In base alla definizione proposta in tale documento, lo sviluppo sostenibile è identificabile come un processo di cambiamento tale per cui lo sfruttamento delle risorse, la direzione degli investimenti, l’orientamento dello sviluppo tecnologico e i cambiamenti istituzionali siano resi coerenti con i bisogni futuri oltre che con gli attuali. Le dimensioni dello sviluppo sostenibile non sono solo quindi di carattere esclusivamente ambientale, ma abbracciano anche tematiche sociali ed economiche. Basti pensare all’agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile e ai 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile in essa proposti. Alla luce degli attuali eventi di cronaca, alcuni di questi obiettivi appaiono in realtà più distanti, riteniamo quindi che siano necessari sforzi ben più significativi per raggiungere uno sviluppo veramente sostenibile. Nella nostra quotidianità incontriamo però aziende che vanno in quella direzione, e ci proponiamo di accompagnarle, supportarle nel processo di identificazione degli aspetti rilevanti in tema di salute, sicurezza e ambiente, per poter valutare insieme a loro i rischi e le opportunità che derivano da tali aspetti, al fine di conseguire un continuo miglioramento delle proprie prestazioni”.

Con che modalità è possibile quindi supportare le aziende in questo progetto di miglioramento? Esistono degli standard che possono essere utilizzati come riferimento?

“Certamente, oggi esistono diversi standard internazionali che hanno proprio lo scopo di fornire una linea guida per sviluppare dei veri e propri sistemi di gestione, sia in ambito ambientale (ISO 14001 o EMAS) che della salute e sicurezza (ISO 45001), della responsabilità sociale (SA 8000), dell’energia (ISO 50001), e così via.Esistono poi delle norme tecniche che consentono all’azienda di misurare le prestazioni legate ad esempio alla produzione di uno specifico prodotto, o all’erogazione di un servizio, come ad esempio le norme per gli studi sul ciclo di vita LCA (ISO 14040 e ISO 14044) oppure le norme tecniche che consentono di quantificare la propria impronta ecologica in termini di impronta di acqua (Water Footprint – ISO 14066) o impronta di carbonio (Carbon Footprint – ISO 14067)”.

Ma si tratta di standard obbligatori? Che benefici derivano dall’applicazione di tali standard? E come avviene questo “accompagnamento” che propone Teco?

“Innanzitutto si tratta di standard volontari, le aziende possono decidere se utilizzarli o meno, ma certamente l’applicazione di tali standard consente di avere una strada ben tracciata e definita rispetto a quali azioni affrontare per sviluppare correttamente un sistema di gestione efficace e finalizzato al reale miglioramento delle proprie prestazioni. L’applicazione delle norme tecniche per gli studi LCA di prodotto o di servizio, consente poi di avere uno standard condiviso a livello internazionale per analizzare i propri processi, e quindi per poter poi confrontare le proprie prestazioni con altri operatori del settore. Per quanto riguarda le modalità di assistenza e di consulenza che Teco mette in atto, si tratta di un vero e proprio supporto dall’interno dell’organizzazione: si analizza il contesto di riferimento dell’organizzazione, si valutano i processi chiave e tutti gli aspetti e le interazioni che l’azienda ha con l’ambiente esterno e interno, con le parti sociali. Si procede poi con l’identificazione delle priorità di intervento sulla base dei rischi e delle reali opportunità di miglioramento, si definiscono obiettivi per il miglioramento, che vengono poi periodicamente verificati rispetto al grado di raggiungimento. Il beneficio di adottare degli standard internazionali in tal senso è proprio quello di avere un approccio codificato a livello globale, e la possibilità di comunicare i propri risultati verso l’esterno”

Si tratta quindi di un’alternativa al Bilancio di Sostenibilità?

“Non esattamente: le norme tecniche citate in precedenza sono standard che contribuiscono ad un miglioramento delle prestazioni ambientali delle imprese, alcune di queste norme (ad esempio EMAS) prevedono che ci sia una comunicazione delle proprie prestazioni verso l’esterno, ma non si tratta di alternative ai Bilanci di Sostenibilità, che prevedono una rendicontazione rispetto a tutte le tematiche ESG (ambientali, sociali e di governance).Piuttosto si tratta di soluzioni complementari ed assolutamente interconnesse rispetto al Bilancio di Sostenibilità: il percorso con Teco può consentire alle aziende di organizzarsi, di sviluppare un proprio sistema di gestione, controllo e misurazione delle proprie prestazioni, raccogliendo gran parte dei dati che poi sono normalmente analizzati ed utilizzati al fine di redigere il bilancio di sostenibilità. Le aziende più virtuose e più lungimiranti completeranno poi questo percorso mediante la rendicontazione delle proprie prestazioni verso l’esterno, ad esempio attraverso il bilancio di sostenibilità, o altri strumenti di rendicontazione”.

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