Rizzi (Yama Arashi): “I russi da Putin, noi nemmeno un sms dall’assessore”
13 Novembre 2013 17:46
Forse non tutti sanno che anche Piacenza può contare sul commissario tecnico di una nazionale. No, Prandelli non puó essere annoverato tra i piacentini illustri, ma c’é chi, in quanto a convocazioni in azzurro, se la passa pure meglio del ct del pallone. Gianfranco Rizzi è l’anima della Yama Arashi ma è pure il maestro azzurro della kick boxing italiana che nella specialità del point-fight sta facendo mirabilie.
Un movimento, quello piacentino, che oltre a poter contare su un vasto numero di giovani praticanti, annovera la presenza di campioni internazionali di valore assoluto. Ci riferiamo a Carmela Abbate, Devid Pintore, Davide Sfulcini e Adriano Passaro, tutti quanti protagonisti nelle rispettive categorie a livello continentale, ma non solo.
Sfulcini e Passaro (oro ai combat games) sono tra i convocati di Rizzi per i prossimi Mondiali che si disputeranno in Turchia dal prossimo 30 Novembre. E all’appuntamento iridato si parte con un solo obiettivo: vincere.
Una serie di successi davvero incredibile quella degli atleti della Yama Arashi e Rizzi, a ragione, reclama maggiore visibilità per uno sport considerato sì “di nicchia” ma pur sempre fonte di medaglie e soddisfazioni.
“Ai Combact Games di San Pietroburgo, abbiamo conquistato un oro e due argenti – dice Rizzi che chiude con un messaggio piuttosto chiaro -. Il mio collega russo per molto meno è stato premiato al Cremlino da Putin in persona, per il nostro campione piacentino non abbiamo nemmeno ricevuto una telefonata dall’assessore allo sport. È un’amara considerazione riguardo alla visibilità di uno disciplina considerata “di nicchia” che però, in quanto a cultura sportiva, meriterebbe altro trattamento”.
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