CRV – ‘Lo chiamavano Alpe Madre’ di Loris Giuriatti, un libro che racconta il Grappa
17 Maggio 2022 16:25
È stato presentato oggi a palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, il libro di Loris Giuriatti ‘Lo chiamavano Alpe Madre’, Rizzoli Editore.
“Un’opera che racchiude in sé due anime – ha premesso l’autore – Quella storica, con al centro le vicende della Prima Guerra Mondiale e, in particolare, l’attentato di Sarajevo che, dopo oltre un secolo, presenta ancora molti lati oscuri. E una seconda anima che vive nel presente, con protagoniste le persone del territorio, i cui nomi e cognomi sono assolutamente reali, come i nomi delle malghe che le ospitano. Il libro racchiude tante micro storie di malgari e di posti straordinari, spesso poco conosciuti dai turisti”.
Il vicepresidente del Consiglio regionale ha introdotto la presentazione ricordando che “è da sette anni che palazzo Ferro Fini ha aperto le porte agli autori e agli scrittori veneti che con le loro opere raccontano il nostro territorio”.
“Il Grappa è un monte sacro alla Patria e offre tantissime opportunità sotto l’aspetto naturalistico e ambientale – ha sottolineato il vicepresidente – In un mondo caotico come quello in cui viviamo, il Grappa rappresenta ancora un’oasi di tranquillità, circondata da bellezze impareggiabili, sapientemente raccontate dall’autore”.
“Ricordo che il 15 settembre 2021 il Monte Grappa è stato proclamato ufficialmente Riserva della Biosfera MAB UNESCO, dopo un percorso di animazione territoriale partito dal basso e durato quattro anni – ha aggiunto il vicepresidente – Ringrazio Loris Giuriatti perché con il suo libro contribuisce a far conoscere e valorizzare il Grappa, unico sotto l’aspetto ambientale, ricco di storia e con eccellenze enogastronomiche conosciute in tutto il mondo, come ad esempio i rinomati formaggi Bastardo e Morlacco”.
La dott.ssa Angelina Tedesco, vicepresidente IPA Terre di Asolo e Monte Grappa, ha ricordato che “il Grappa è una delle venti Riserve della Biosfera MAB UNESCO italiane, che hanno il compito di conservare e promuovere i bellissimi paesaggi, la natura incontaminata e il patrimonio storico che caratterizzano i nostri territori. Vogliamo preservare l’equilibrio tra uomo e ambiente, difendere la pace e la sostenibilità. Per questo daremo vita a diversi Tavoli di lavoro con il coinvolgimento di istituzioni pubbliche ed enti privati; è nostra intenzione creare un network, una sinergia con le altre Riserve della Biosfera MAB per mutuare e diffondere buone pratiche in grado di valorizzare i nostri territori in modo adeguato. Organizzeremo anche un concorso per far conoscere le tante eccellenze enogastronomiche”.
L’autore, Loris Giuriatti, bassanese, è insegnante e guida ambientale escursionistica. La sua ultima fatica letteraria, ‘Lo chiamavano Alpe Madre’, racconta la montagna e la Grande Guerra attraverso una storia di coraggio, tenacia, amicizia e passione.
“Il libro è il seguito de ‘L’Angelo del Grappa’ e ha come protagonista Angelo, un giovane padovano che non conosceva il Monte ma che vi fu portato dal padre. Il genitore lo obbligò a soggiornarvi per un mese intero e, in poco tempo, il ragazzo si innamorò della montagna e non scese più in pianura; divenne gestore di un rifugio, assieme alla moglie – ha spiegato l’autore – È autunno quando Angelo si imbatte in Joshua, uno studente di Storia austriaco vestito in modo assolutamente inadatto per la montagna. Si palesa dinnanzi a loro un mistero su cui fare luce, che verte su tre oggetti conservati dentro una cassetta di sicurezza: un documento con il sigillo asburgico, la foto della Madonnina del Grappa e un acquerello con una strana frase appuntata. Da qui, i due giovani partono per un viaggio attraverso il Grappa di oggi, popolato da persone contemporanee, con nomi e cognomi reali: una scelta editoriale molto coraggiosa. La trama del libro è particolare e si conclude nella modernità: la storia di cento anni fa e le tante piccole storie di oggi convergono in una storia comune, che ha come ambientazione il Sacrario del Monte Grappa. Una storia vera e una sorpresa. Alla fine, il lettore si chiederà ‘E’ vero?’… e la risposta sarà ‘Sì, è vero…’”.
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