“Mancano anestesisti”: operazioni chirurgiche indietro rispetto al pre-Covid

07 Giugno 2022 14:25

Riprendono le operazioni chirurgiche, ma i livelli pre-Covid sono ancora lontani. E la causa va ricercata anche nella “carenza di anestesisti”, come spiega il direttore generale dell’Ausl di Piacenza Giuliana Bensa. E’ quanto emerso nella conferenza sociosanitaria convocata oggi con i sindaci in video-collegamento. Nel 2021, gli ospedali del nostro territorio hanno erogato 14.491 interventi in 3.901 sedute operatorie, con anestesia generale o locale, circa il 20% in più rispetto al 2020, l’anno “nero” della pandemia. Eppure la mancanza di “camici bianchi” incide parecchio sul ritorno definitivo alla normalità.

“RICOVERI IN DIMINUZIONE” – “Il tasso di ospedalizzazione nel Piacentino risulta tra i più bassi in Emilia-Romagna, confermando un trend in riduzione – puntualizza Bensa – grazie al potenziamento della presa in carico territoriale e dell’ampliamento del day service ambulatoriale”.

LISTE D’ATTESA – “Il 72% di prenotazioni – illustra il vertice dell’Ausl – è stato effettuato con un tempo di attesa inferiore allo standard regionale, cioè 30 giorni per le prime visite e 60 giorni per gli esami diagnostici”. Su questo fronte, Bensa rileva la carenza di specialisti in oculistica, neurologia e ortopedia.

BILANCIO AUSL – “Il bilancio consuntivo del 2021 è caratterizzato dall’impatto della pandemia – premette il direttore generale Bensa – lo sforzo per la campagna vaccinale anti-Covid, la più imponente mai realizzata, ha determinato un notevole incremento dei costi, permettendo di somministrare 535mila dosi con l’impegno di circa 170 operatori al mese. I conti chiudono in pareggio, a fronte di un bilancio preventivo con una perdita autorizzata pari a dodici milioni di euro”. Bensa rimarca che “alle misure adottate per contrastare il virus si sono sommate le spese necessarie alla ripresa delle attività ordinarie, interessate da aumenti significativi e incomprimibili”. Nel dettaglio, i costi in crescita riguardano i farmaci, l’acquisto di prestazioni di specialistica ambulatoriale, i rinnovi del personale per fronteggiare l’emergenza, i trasporti sanitari, l’attivazione delle Usca, le pulizie, la sanificazione e la vigilanza.

“PROMESSE DISATTESE” – “Nonostante il periodo drammatico del Coronavirus – afferma la presidente della conferenza sociosanitaria Lucia Fontana, sindaco di Castel San Giovanni – il bilancio dell’Ausl chiude in pareggio. Ne prendo atto con soddisfazione. Ma alcune azioni programmatiche risultano disattese, per esempio la riqualificazione di un piano dell’ospedale valtidonese ancora al palo, malgrado le intenzioni annunciate, oppure la mancanza di personale. Servono risposte in tempi brevi, il Covid non deve essere un pretesto per accantonare certi impegni fondamentali per potenziare la sanità piacentina”. Da parte del sindaco di Gragnano Patrizia Calza l’esortazione a “investire sulle attrezzature, in primis la Pet”.

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