“La vita si sconta morendo”. Il libro di Giorgio Macellari tra scienza, filosofia, bioetica
22 Giugno 2022 12:10
“La vita si sconta morendo. L’arte del vivere e del morire bene” è il titolo, mutuato dai versi di chiusura di una poesia di Ungaretti, del nuovo libro di Giorgio Macellari.
Chirurgo senologo, dottore in Filosofia, membro del Comitato Etico della Fondazione Veronesi, membro dell’Istituto italiano di Bioetica e autore di numerosi testi universitari e saggi filosofici, Macellari ha voluto affrontare il tema della morte mostrando un lato meno ostile del sonno eterno attraverso un’analisi antropologica spogliata di qualsiasi sovrastruttura mitica, mistica e religiosa, accompagnata a un’indagine profilata sulla dimensione storica e poi condotta sul rasoio delle evidenze scientifico-razionali, con una particolare apertura a quelle neurobiologiche.
“Per scrivere un libro sulla morte occorre, prima di tutto, aver fatto pace con lei – racconta Macellari –. La sua prerogativa, infatti, è la paura con cui la maggior parte di noi ne affronta il (presunto) mistero. Comprendere le origini di quella paura è avventurarsi in un viaggio dentro la nostra natura e investigare i meccanismi neurobiologici che permettono il generarsi del mistero. Condurlo fino in fondo può migliorare il nostro rapporto con la morte”.
“Molte delle persone che conosco hanno scelto uno dei tre potenti sistemi per non farsi sopraffare dall’angoscia di morte – prosegue l’autore -: rimuoverla, nascondendola negli archivi della memoria inaccessibili alla coscienza; negarla, immaginando che riguardi solo gli altri; oppure affidarsi a un aldilà religioso in cui la risurrezione risolve il problema alla radice. Nessuno di quei tre artifizi, però, è mai riuscito a soddisfare i miei bisogni intellettuali. Ho dovuto cercare una quarta via. Questo libro è l’esito di quella ricerca”.
Il libro sarà presentato giovedì 23 giugno alle 17.30 alla Fondazione di Piacenza e Vigevano. L’intero ricavato delle vendite sarà devoluto alla Federazione Malattie Rare Infantili.
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