Stefano Massini “strega” Veleia. Le sue interviste agli antichi un inno al riscatto
08 Luglio 2022 16:25
Altro appassionante tutto esaurito per il Festival di Teatro Antico di Veleia diretto da Paola Pedrazzini che giovedì 7 luglio ha ospitato nel foro il raccontastorie e drammaturgo italiano attualmente più acclamato nel mondo: Stefano Massini, accompagnato dagli intervalli musicali cristallini e le suggestioni lievi promanate dall’arpa celtica e armonica dell’amico musicista Stefano Corsi, e dai suoi convitati di pietra, interlocutori immaginari.
Seneca, Nevio, Marco Aurelio, Sulpicia. Filosofi, poeti e imperatori genialmente interrogati sotto forma di “Interviste impossibili nell’Antica Velia”, uno spettacolo costruito ad hoc per l’occasione, approdato fra gli antichi scavi a pochi giorni dall’incoronazione di Massini, primo italiano nella storia, ai Tony Awards, gli Oscar del Teatro in America, grazie alla sua pluripremiata “Lehmann Trilogy”. Non è stato il suo primo trionfo negli Stati Uniti, ma sicuramente il più inatteso.
“Questa negli Usa è stata più speciale di ogni altra volta – ci ha confidato l’artista al termine dello spettacolo – era già stato qualcosa di epocale ritrovarmi in nomination, perché non esiste ai Tony Awards un premio dedicato alle opere straniere. A volte però succedono i miracoli e come raccontavo qui per Marco Aurelio a volte ti rendi conto di aver fatto tanta strada ma ti sfugge come sei arrivato a determinate situazioni”.
Sull’onda ispiratrice del suo fortunato spettacolo “Alfabeto delle emozioni”, qui, dialogando in spirito, criticamente, ironicamente e accoratamente con i suoi ospiti antichi, Massini li ha stuzzicati, presi come buoni o cattivi esempi, stabilendo parallelismi con grandi storie a noi più contemporanee. Tra i temi portanti: il riscatto, non solo degli autori considerati “minori”. Il riscatto della rabbia a tu per tu con Seneca, attraverso gli esempi di Martin Luther King o del sobillatore dei campi di sterminio Alexander Pečerskij. Il riscatto della creatività e della passionalità declinate al femminile nel confronto tra Sulpicia e la marchesa patriota Nina Giustiniani. Il riscatto della sensorialità uditiva prendendo spunto dal Trimalcione di Petronio. Fino ai riverberi attuali suggeriti dal tema del riscatto dell’impero romano dalla decadenza, giocato sorprendentemente tra Rutilio e Casanova.
Massini non era mai venuto a Veleia, né aveva mai sperimentato lo stratagemma drammaturgico delle “interviste impossibili”. Ma è stata una “prima” da ricordare. “Questo spettacolo pensato su misura è nato alcuni mesi fa in occasione di una replica dell’Alfabeto delle Emozioni al Teatro Manzoni di Monza: con Paola abbiamo pensato che in mezzo a queste rovine avrebbe avuto senso intervistare alcuni nomi importanti dell’antichità classica. Nasco archeologico, laureato in architettura romana, mi sono sentito a casa. Tutto risuonava in maniera particolare, in questo contesto ogni parola ha assunto un valore specifico molto più forte”.
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