Il sindacato Gilda insegnanti: “No alla dad stabile nelle scuole dei piccoli comuni”

13 Luglio 2022 16:46

Garantire un organico sufficiente per il funzionamento delle scuole nei piccoli centri: è quanto chiede il sindacato Gilda che fa riferimento in particolare per il territorio piacentino all’Alta Val Trebbia.

IL COMUNICATO DEL SINDACATO GILDA

“La Gilda degli Insegnanti sta monitorando attentamente la situazione delle scuole dei piccoli comuni ed ha già avviato le azioni sindacali più opportune affinché i decisori politici si convincano a mettere a disposizione degli uffici scolastici territoriali, compreso di quello di Piacenza e Parma, l’organico sufficiente per garantire il funzionamento delle scuole nei piccoli centri che per ragioni demografiche hanno pochi iscritti.

Per quanto riguarda il piacentino la Gilda Unams sta seguendo attentamente le situazioni di Bobbio, Travo e Ottone che rientrano nell’Istituto Omnicomprensivo di Bobbio.

Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda Unams di Piacenza e Parma, a tal proposito fa presente che in ambito politico pur di non dare insegnanti si starebbe fantasticando ad “inventare” una sorta di scuola digitale, surrogato di quella usuale, che non è prevista nell’ordinamento e quindi illegittima. In pratica qualcuno ipotizza di introdurre la didattica a distanza in maniera stabile, essa è stata una misura tampone che per contratto era prevista esclusivamente fino alla conclusione dello stato di emergenza dovuto al covid che per legge è terminato il 31 marzo 2022. Allo stato attuale il contratto nazionale del corpo docente non prevede lo svolgimento dell’attività in tale modalità, che se attuata sarebbe giuridicamente priva di validità, precisa il dirigente del sindacato: “I ragazzi hanno bisogno di insegnanti in carne ossa e non di monitor per interagire da remoto per un’attività più o meno abusiva sotto il profilo legale”, una moda che danneggerebbe pesantemente i ragazzi e che se avallata faciliterebbe il taglio di cattedre”.

 

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