CRV – Consiglio veneto chiede pedaggi più leggeri sulla Pedemontana
12 Luglio 2022 18:31
Misure di sostegno ai coltivatori veneti e azioni strategiche per aiutare la filiera agroalimentare del mais e del grano e la richiesta di rimodulare i pedaggi per i residenti sulla Superstrada pedemontana veneta sono stati i due atti di indirizzo approvati a maggioranza dal Consiglio regionale del Veneto. Sui costi di percorrenza della nuova Superstrada Pedemontana veneta il Consiglio ha discusso animatamente, prendendo in esame due mozioni diverse, una a firma del Pd (respinta) e una dalla Lega (approvata a maggioranza, con l’astensione delle opposizioni). Il risultato finale è l’invito dell’assemblea legislativa veneta alla Giunta “ad analizzare e a valutare dopo la completa ultimazione dell’opera viaria qualsiasi soluzione tecnico–economica sostenibile finalizzata a ridurre il pedaggio della Pedemontana per i residenti dei comuni territorialmente serviti, anche al fine di togliere flussi di traffico dalla viabilità ordinaria”.
La mozione del Pd, illustrata dal capogruppo Giacomo Possamai, chiedeva l’esenzione totale dal pedaggio per i residenti nei 70 comuni interessati dai 94 km dell’arteria che attraversa il territorio vicentino e trevigiano, da Montecchio a Spresiano. “La Superstrada era stata progettata e presentata ai cittadini promettendo la completa gratuità per i residenti. A seguito del terzo atto convenzionale del 2017, invece, l’esenzione è sparita. Da Malo a Montebelluna un lavoratore pendolare arriva a spendere di pedaggio 400 euro al mese, un costo chiaramente insostenibile”, ha argomentato Possamai.
La mozione dell’intergruppo leghista, prima firmataria Milena Cecchetto, impegnava invece la Giunta a valutare, dopo la completa ultimazione dell’opera, una riduzione del pedaggio per i residenti dei comuni terrritorialmente serviti. “Quando Zaia promise la gratuità dell’opera – ha spiegato la consigliera vicentina, ex sindaco di Montecchio – non si era valutato che il 65 per cento dell’infrastruttura sarebbe stato realizzato in trincea e che ai 94 km del tracciato di superstrada si sono aggiunti 68 km di viabilità esterna di collegamento. Il costo della Pedemontana va poi valutato anche in termini di risparmio di carburante e di tempi. Vi invito a ritirare la richiesta di esenzione integrale dai pedaggi, perché sono passati più di vent’anni da quando sono state fatte quelle promesse e le condizioni sono cambiate”. Invito non accolto da Possamai e colleghi che hanno preferito sottoporre il proprio documento alla bocciatura e astenersi sul documento della maggioranza che invita a pensare a futuri sconti della tariffa peri veicoli in transito.
Nel corso del dibattito Andrea Zanoni, del Pd, ha ricordato la storia delle tre convenzioni e della progressiva erosione del regime di esenzioni, evidenziando come “l’autostrada più cara d’Italia sarà poco frequentata, e il rischio d’impresa sarà tutto a carico della Regione”. “Basta mettere le mani in tasca alla gente, soprattutto in questo momento di crisi, inflazione e caro-carburanti”, ha incalzato Jonatan Montanariello (Pd). “Rivendicare l’esenzione completa del pedaggio dell’arteria, dopo che la sua realizzazione è stato completamente rivista in termini di sostenibilità e di rispetto dell’ambiente, è una scelta populista”, ha ribattuto l’assessore al bilancio Francesco Calzavara. “Una volta finita l’opera, potremo valutare i vantaggi in termini di percorrenza e di costo di utilizzo degli automezzi. Tra un anno o due potremo guardare con intelligenza e consapevolezza al suo ammortamento e creare le migliori condizioni per un uso intensivo di questa strada. La Superstrada Pedemontana veneta sarà per il Veneto quello che è stato in passato il Passante di Mestre”. “La revisione contrattuale voluta da Zaia è servita a sbloccare il finanziamento dell’opera – ha agggiunto il consigliere Marzio Favero, ex sindaco di Montebelluna – e la revisione in senso ambientalista dell’infrastruttura è l’esito della concertazione con i sindaci del territorio, che coraggiosamente hanno cercato di coniugare il bisogno di una nuova strada con un’idea di sviluppo sostenibile dell’area pedemontana. Sono convinto che questa arteria, quando sarà finita, sarà utilizzata e l’aumento dei transiti consentirà di abbassare il costo dei pedaggi”. “Il vero populismo – ha replicato a fine dibattito Possamai – sta nel nascondere come si mettono le mani nelle tasche dei veneti: se per sostenere i costi della Pedemontana, negli anni a venire si dovesse applicare l’addizionale regionale Irpef, significherebbe che i veri populisti siedono sui banchi della maggioranza”.
In precedenza il Consiglio regionale del Veneto aveva approvato la mozione sulla filiera del grano e del mais presentata da Elisa Venturini Forza Italia. Nell’argomentare le misure di sostegno la capogruppo azzurra ha invitato il Veneto e l’Italia a riavviare il dibattito per la produzione dell’energia nucleare in Italia, nell’ambito di un disegno strategico di autonomia del sistema economico italiano. “Non possiamo sottrarci a interventi a medio e a lungo termine per la riprogrammazione del mercato energetico. La diversificazione delle fonti energetiche è una scelta doverosa, ormai obbligatoria”, è intervenuto a rinforzo il collega di FI, Alberto Bozza. “La prospettiva del nucleare non è un problema ideologico, ma di accesso alla materia prima, di tecnologie e di costi”, ha ribattuto il portavoce dell’opposizione Arturo Lorenzoni, che ha aggiunto come “si debba poi considerare il problema dei tempi di progettazione e realizzazione di eventuali nuove centrali”. Andrea Zanoni (Pd) ha denunciato la contraddizione della politica agricola, veneta e nazionale, che non destina il grano all’alimentazione umana, nonostante la crisi mondiale generata dalla pandemia e dalla guerra, ma all’alimentazione animale negli allevamenti intensivi. “Zanoni deve imparare a rispettare gli agricoltori”, ha reagito Nazzareno Gerolimetto (Lega-Lv).
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