Lettera appello di 35 sindaci a Draghi: “Resta al Governo”. Centrodestra diviso
18 Luglio 2022 04:49
“Noi sindaci, chiamati ogni giorno alla difficile gestione e risoluzione dei problemi che affliggono i nostri cittadini, chiediamo a Mario Draghi di andare avanti e spiegare al Parlamento le buoni ragioni che impongono di proseguire l’azione di governo”.
Ci sono anche 35 primi cittadini del Piacentino – sui 44 totali – che hanno firmato la lettera appello per convincere Mario Draghi a restare al Governo dopo le dimissioni dell’altro giorno. Una missiva, quella lanciata dai sindaci di Firenze, Venezia, Milano, Genova, Bari, Bergamo, Pesaro, Asti, Torino, Ravenna, Roma, che a livello nazionale ha superato quota mille e che a livello locale ha visto aderire in modo compatto tutti i primi cittadini del centrosinistra o di area civica affine. Nel centrodestra, invece, così come a livello centrale, si registrano spaccature con i sindaci leghisti e di Fratelli d’Italia che non hanno firmato mentre altri, dichiaratamente di centrodestra, come ad esempio Lucia Fontana di Castelsangiovanni, Romeo Gandolfi di Fiorenzuola o Paola Galvani di Rottofreno, l’hanno fatto.
A Piacenza l’iniziativa è stata assunta via chat ieri mattina dal neosindaco del comune capoluogo Katia Tarasconi che ha fatto da collettore con i colleghi raccogliendo molte adesioni.
Questo il testo della lettera:
“Con incredulità e preoccupazione assistiamo alla conclamazione della crisi di Governo generata da comportamenti irresponsabili di una parte della maggioranza. Le nostre città, chiamate dopo la pandemia e con la guerra in corso ad uno sforzo inedito per il rilancio economico, la realizzazione delle opere pubbliche indispensabili e la gestione dell’emergenza sociale, non possono permettersi oggi una crisi che significa immobilismo e divisione laddove ora servono azione, credibilità, serietà. Il Presidente Mario Draghi ha rappresentato fino ad ora in modo autorevole il nostro Paese nel consesso internazionale e ancora una volta ha dimostrato dignità e statura, politica e istituzionale. Draghi ha scelto con coraggio e rigore di non accontentarsi della fiducia numerica ottenuta in aula ma di esigere la sincera e leale fiducia politica di tutti i partiti che lo hanno sostenuto dall’inizio. Noi Sindaci, chiamati ogni giorno alla difficile gestione e risoluzione dei problemi che affliggono i nostri cittadini, chiediamo a Mario Draghi di andare avanti e spiegare al Parlamento le buoni ragioni che impongono di proseguire l’azione di governo. Allo stesso modo chiediamo con forza a tutte le forze politiche presenti in Parlamento che hanno dato vita alla maggioranza di questo ultimo anno e mezzo di pensare al bene comune e di anteporre l’interesse del Paese ai propri problemi interni. Queste forze, nel reciproco rispetto, hanno il dovere di portare in fondo il lavoro iniziato in un momento cruciale per la vita delle famiglie e delle imprese italiane. Se non dovessero farlo si prenderebbero una responsabilità storica davanti all’Italia e all’Europa e davanti alle future generazioni. Ora più che mai abbiamo bisogno di stabilità, certezze e coerenza per continuare la trasformazione delle nostre città perché senza la rinascita di queste non rinascerà neanche l’Italia”.
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