Gastroenterologia scelta da Boston come centro pilota italiano per l’ecoendoscopia
20 Luglio 2022 05:54
L’Unità Operativa Complessa di Gastroenterologia ed Epatologia dell’ospedale di Piacenza, diretta dal primario Giovanni Aragona, fa scuola in Italia e all’estero. E’ stata infatti scelta, insieme a soli altri due centri italiani, come sede di formazione di medici specialisti, provenienti da tutto il territorio nazionale e dall’estero. In particolare, la Gastroenterologia del nosocomio piacentino è stata riconosciuta e designata dalla Boston Scientific, multinazionale americana leader nel campo della endoscopia digestiva, come un centro di elevatissima esperienza nel campo della endoscopia digestiva, ed in particolar modo, della ecoendoscopia diagnostico-operativa, ossia quella procedura endoscopica di avanguardia che prevede l’utilizzo in contemporanea di uno strumento endoscopico, abbinato ad un ecografo e ad una apparecchiatura radiologica, il tutto comandato da un medico altamente specializzato in tale tecnologia.
“In particolare – spiega Aragona – il reparto è stato individuato come uno dei tre training center italiani per quanto riguarda una tecnica di ecoendoscopia operativa avanzata, ossia il drenaggio endoscopico della colecisti. Tale procedura, eseguita ad oggi solo da pochissimi centri italiani ed europei, permette il drenaggio mininvasivo della colecisti in pazienti che vengono ricoverati in urgenza per colecistite acuta, ossia una grave patologia che colpisce molti piacentini ogni anno, e che, se non trattata tempestivamente può essere fatale. Ad oggi lo standard di trattamento della colecistite acuta oltre alla terapia medica è la chirurgia, ma questa grave infiammazione/infezione colpisce spesso persone considerate “fragili” ossia anziani con comorbidità e questo rende l’intervento chirurgico ad elevato rischio. Grazie a questa innovativa metodica, in moltissimi casi, si può evitare la chirurgia.
“Occorrono solo pochi minuti per metterla in pratica e il paziente migliora velocemente in poche ore – spiega il primario- e può essere dimesso dopo 1-2 giorni. Purtroppo i centri in Italia ed Europa in cui si esegue questa particolare metodica sono pochi, proprio perché occorrono notevoli competenze che si sviluppano in tanti anni di lavoro in questo ambito. Il nostro reparto di Piacenza, continua Aragona, è stato tra i primissimi centri italiani ed europei ad eseguire questa straordinaria procedura endoscopica, e nel giro di pochi anni, siamo riusciti ad eseguire un numero così elevato di procedure da essere considerati tra i più esperti in tale ambito”. I pazienti trattati a Piacenza fino ad oggi sono una sessantina.
Da settembre è previsto l’arrivo, a Piacenza, dei primi sei specialisti gastroenterologi da varie parti d’ Italia e anche dall’estero per apprendere l’innovativa metodica. I medici saranno scelti tra specialisti già molto esperti in ambito endoscopico, in quanto la tecnica che impareranno nel nostro ospedale viene considerata così avanzata da essere acquisita solo da medici già con esperienza. Nelle varie giornate di training che si terranno a Piacenza, oltre al primario Aragona, vedrà impegnati altri tre medici, il dottor Comparato e la dottoressa Cominardi della Gastroenterologia, oltre al dottor Cattaneo, responsabile della chirurgia d’urgenza dell’ospedale.
“La collaborazione con i colleghi della chirurgia- aggiunge Aragona- è stata di fondamentale importanza negli anni per lo sviluppo di questo progetto, perché grazie al loro impegno e condivisione delle scelte cliniche in ogni paziente ricoverato per colecistite acuta, si è creato un gruppo coeso di professionisti all’interno del nostro ospedale che fa invidia a tutti i nosocomi del territorio italiano, e questo non può che renderci ovviamente molto orgogliosi. Il lavoro di squadra di questi anni, con la dottoressa Carini della farmacia ospedaliera, coi chirurghi, gli anestesisti, gli altri colleghi della gastroenterologia e i radiologi del nostro ospedale, conclude Aragona, ha reso possibile il raggiungimento di tale obiettivo e ne siamo profondamenti orgogliosi”.
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