La Regione al governo: “No all’installazione selvaggia di pannelli su campi agricoli”

20 Luglio 2022 05:00

La Regione Emilia Romagna ha scritto al governo un messaggio chiaro: “No alle installazioni selvagge di impianti fotovoltaici su terreni agricoli”.
L’assessore regionale Alessio Mammi ha chiesto un incontro urgente al ministro alle Politiche agricole Stefano Patuanelli per definire criteri omogenei su tipologie di impianti, superfici e aree idonee: “Si debbono salvaguardare vocazioni produttive e sicurezza alimentare”.
L’iniziativa arriva alla vigilia dell’emanazione dei decreti ministeriali attuativi – di competenza del ministro della Transizione ecologica di concerto con quelli di Cultura e Politiche agricole previa intesa in sede di Conferenza unificata – che stabiliscano principi e criteri omogenei per l’individuazione delle superfici e delle aree idonee e non idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili.
Il Decreto legislativo 199 dell’8 novembre 2021 disciplina l’individuazione di superfici e aree idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili.
“Ci allarma – spiega Mammi nella missiva – la previsione del comma che prevede una sostanziale liberatoria, che consentirebbe di localizzare gli impianti fotovoltaici a terra in aree agricole senza limitazioni di spazio o tipologie. È superfluo sottolineare il rischio, che si è già concretizzato nei nostri territori, di una pressione insostenibile nei confronti dei produttori agricoli, in conseguenza della convergenza delle spinte all’utilizzo dei terreni a fini energetici. La Regione Emilia Romagna è fortemente favorevole all’impiego delle rinnovabili come la tecnologia fotovoltaica e agrivoltaica a partire da tetti, aree dismesse, cave, aree non produttive, parcheggi, tutti luoghi idonei per gli impianti. Bisogna gestire bene questa fase: consentire la messa in posa di impianti fotovoltaici su suolo agricolo produttivo senza nessuna regola può compromettere fortemente la capacità produttiva, in una fase nella quale abbiamo bisogno di garantirla. Nel testo presentato non è inserita inoltre alcuna indicazione a salvaguardia del ruolo attivo dell’agricoltore, proprietario di terreno agricolo, nella società che gestirà l’impianto”.

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