Caro energia, la Fipe lancia l’iniziativa “Bollette in vetrina”. “Rischio chiusure”
26 Agosto 2022 16:23
“Il caro energia sta assumendo il profilo di una vera emergenza, con costi che nel giro di un anno sono triplicati e con prospettive di ulteriore peggioramento. Le misure fin qui adottate dal Governo non sono sufficienti a riportare il costo entro livelli di sostenibilità e pertanto abbiamo chiesto il potenziamento dei crediti di imposta già a partire dal terzo trimestre 2022 nell’ambito della conversione del decreto legge c.d. “Aiuti bis” “.
Roberto Carbonetti – delegato per Unione Commercianti Piacenza come membro del Consiglio Nazionale della FIPE, la Federazione di Confcommercio che raggruppa i Pubblici Esercizi di somministrazione – esprime preoccupazione a nome della categoria.
“Questa richiesta, sicuramente costosa per il bilancio dello Stato, ha bisogno del massimo supporto da parte degli operatori ma anche dell’opinione pubblica – continua il Consigliere nazionale – e per questo proponiamo di lanciare l’iniziativa “Bollette in Vetrina,” con l’obiettivo di informare i consumatori e più in generale i cittadini, sulla situazione di difficoltà che le nostre imprese continuano a vivere, dopo oltre due anni di misure restrittive dovute alla pandemia”.
Gli esercenti che aderiranno all’iniziativa, esporranno al pubblico le proprie bollette dell’energia elettrica e del gas, dello stesso mese del 2021 e del 2022, per mostrare gli esorbitanti aumenti dei costi attuali.
“Non è infatti da escludere – aggiunge Carbonetti – che se la situazione non muterà per gli auspicati provvedimenti del governo, nei prossimi mesi la spinta inflattiva si trasferisca in modo significativo anche sui listini di bar e ristoranti dopo mesi di relativa moderazione. Anche per questo “Bollette in Vetrina” può essere utile per informare i consumatori sulla grave situazione che in questo momento stanno attraversando le nostre aziende “.
Carbonetti prosegue poi elencando altre possibili misure che potrebbero migliorare la situazione del caro bollette, come il disaccoppiamento al ribasso del costo di riferimento delle energie rinnovabili rispetto a quello delle energie di produzione fossile, la riduzione dell’Iva nelle bollette e la fissazione di un tetto massimo del costo dell’energia a livello europeo.
“Ma occorre fare presto – conclude -perché il tempo stringe e molte aziende rischiano veramente di non farcela a superare l’autunno prossimo”.
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