Rinnovabili e burocrazia: “Il Codice del paesaggio è vecchio, va modernizzato”

07 Ottobre 2022 05:00

Svecchiarsi con una nuova mentalità che metta insieme cultura, rinnovabili e paesaggio e aggiornare il Codice del Paesaggio, vecchio di quasi vent’anni, così da superare anche gli ostacoli autorizzativi. Sono i punti su cui l’Italia deve intervenire per procedere più spedita sull’energia rinnovabile.
A dirlo è Alessandra Scognamiglio, ricercatrice dell’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) che ha presieduto l’ottava Conferenza mondiale sulla conversione dell’energia fotovoltaica a Milano. “Dopo aver festeggiato l’obiettivo raggiunto del primo terawatt di fotovoltaico installato, nei prossimi 10 anni il mondo può essere in grado di installare il secondo – ha osservato – visto che tutti i Paesi hanno investito molto su questa tecnologia e ci credono. Ma l’Italia, che pure ha obiettivi ambiziosi e ha grande capacità di investimento, deve superare ostacoli autorizzativi e svecchiarsi con una nuova mentalità, che metta insieme cultura, rinnovabili e paesaggio”.
In Italia “gli obiettivi energetici sono molto ambiziosi, ma nonostante il decreto Semplificazioni con cui il governo ha individuato nel processo autorizzativo un ostacolo grande all’impiego del fotovoltaico, non semplifica la procedura. Il riscontro che abbiamo dagli operatori e da chi ha una grandissima capacità di investimento sul fotovoltaico – spiega la ricercatrice – è che la semplificazione è solo un ulteriore passaggio aggiunto alle procedure che finiscono in una scala regionale”.
Inoltre, “la commissione Via nazionale istituita per i progetti che ricadono negli obiettivi del Pnrr si avvale comunque del parere delle commissioni regionali, di fatto è come se ratificasse decisioni prese a livello regionale e questo allunga moltissimo i tempi”.
L’altro riscontro da parte degli operatori sul tema del paesaggio riguarda “la grande influenza del ministero della Cultura su queste pratiche. Molto spesso i pareri sono negativi” anche se installare rinnovabili “è in linea con gli obiettivi di interesse pubblico nazionale” aggiunge.
Secondo Scognamiglio “ci vuole proprio una nuova cultura, basata anche su un aggiornamento scientifico, non possiamo pensare una cosa nuova con la mente vecchia”. Il codice del paesaggio è vecchio di quasi venti anni, andrebbe modernizzato e servirebbe “un sistema di supporto alle decisioni in grado di considerare la moltitudine delle eterogenee variabili che ci sono oggi nel paesaggio”.

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