Lotta agli sprechi: ecco quanto gli elettrodomestici consumano anche da spenti

17 Ottobre 2022 05:00

 

I costi delle bollette potrebbero essere abbattuti almeno del 10-15% senza grandi sforzi, solo con un po’ di attenzione e pazienza.
Secondo un’analisi effettuata da E.on su 1.300 clienti domestici, il consumo medio di un utente è di circa 2.400 kWh/anno. Su questo totale, il consumo degli elettrodomestici lasciati in stand-by o sempre accessi senza una effettiva necessità è pari a 600 kWh/anno, ovvero un quarto del totale.
Il caricabatteria del telefono sempre inserito, le lucette rosse di tutti gli apparecchi elettrici accesi, ma inutilizzati: sono tantissimi gli elettrodomestici che teniamo in stand-by e lasciamo in funzione consumando e sprecando tantissima energia elettrica.
Intervenendo su quelli che possono essere completamente spenti, si arriva ad abbattere una buona quota di spesa, ma si fa anche del bene all’ambiente, grazie alla riduzione delle emissioni collegate.
Le lucette rosse
Quando parliamo di stand-by ci riferiamo a tutte quelle “lucette rosse” che rimangono sui nostri elettrodomestici quando non sono in funzione.
I più comuni sono il forno a microonde, il televisore, il telefono cordless, il computer, la console dei videogiochi e la stampante di casa.
Ma ci sono anche i caricatori dei cellulari che rimangono inseriti anche se il telefonino non è attaccato (e questo vale anche computer e tablet).
Un altro elettrodomestico spesso non considerato è il modem o router wi-fi che, sempre acceso, consuma una parte rilevante di energia.
Facendo un contro prudenziale, almeno il 10% di una bolletta viene dal consumo degli elettrodomestici in sospeso.
Vincere la pigrizia
Generalmente è per pigrizia e abitudine che si è soliti lasciare il caricabatteria del cellulare attaccato, perché è più comodo e veloce. E vale anche per tutti gli altri dispositivi.
Le conseguenze sono, però, tutte negative: stiamo parlando di un enorme consumo di energia a livello mondiale. Nell’intero pianeta lo spreco associato agli elettrodomestici in stand-by vale circa 60 miliardi di euro.
Questo spreco non riguarda solo il lato economico: bisogna considerare anche il danno ambientale, relativo a tutta la Co2 emessa per produrre energia che non viene, di fatto, usata.


Cosa consuma di più
Di questo 25% complessivo “recuperabile” con un po’ di attenzione, circa il 4% viene consumato dal modem o router wi-fi che rimane sempre in funzione (90 kWh/anno).
Mentre un televisore acceso per tre ore al giorno e lasciato in stand-by durante le 21 ore rimanenti consuma circa il 40% dell’energia necessaria al suo funzionamento.
Bisogna inoltre sottolineare che nei 600 kWh di “spreco” annuale, stiamo escludendo il frigorifero che, sebbene sempre in funzione, è un elettrodomestico che non possiamo mai spegnere, salvo assenze prolungate da casa.
Sempre secondo le stime di E.on un frigorifero ha un consumo pari a 350 kWh annui, circa il 15% del consumo annuale.
Questo significa che annualmente il consumo del frigorifero è minore di tutte le luci rosse che lasciamo accese.
È utile sapere che sono poche le industrie produttrici allineate alle direttive europee del 2013 sulla riduzione degli sprechi energetici. Ogni elettrodomestico di ultima generazione deve avere un sistema stand-by che consuma un massimo di 0,5 – 1 watt. Mentre quelli obsoleti consumano in media 2 watt, circa il doppio, se non il quadruplo.
Ad oggi un terzo degli apparecchi venduti non dispone dell’eliminazione automatica dello standby, che pure sarebbe prevista dalla legge.
Tra gli apparecchi che consumano di più in standby si segnalano anche il forno a microonde (circa 27 kWh), la console per videogiochi (circa 10 kWh), la caffettiera elettrica (8 kWh), il televisore (circa 5 kWh), il telefono cordless (2,9 kWh), il computer (da 1,5 a 5,5 kWh) e il caricabatterie (0,26 kWh).
Hanno consumi inferiori congelatore e lavastoviglie. Quest’ultima, infatti, è dotata di un interruttore elettrico meccanico e non consuma se non è in azione.
Come risparmiare
Nella vita quotidiana possiamo adottare alcuni espedienti per contenere i consumi, come ad esempio usare elettrodomestici a basso consumo energetico.
Ma quello che può davvero fare la differenza per ridurre il costo in bolletta degli elettrodomestici in stand-by è cambiare le nostre abitudini.
Per esempio, evitiamo di lasciare il caricabatteria sempre inserito: usiamolo solo per caricare il nostro apparecchio e, una volta terminato, togliamolo dalla presa.
Per quanto riguarda gli altri dispositivi, dal televisore alle stampanti, dai computer ai cordless, basta non usare la funzione stand-by.
Come? Non serve staccare ogni sera la spina di tutti i nostri apparecchi.
Possiamo utilizzare le prese multiple con l’interruttore e collegarli tutti lì: prima di uscire di casa, o prima di andare a dormire, basta spegnere gli interruttori per evitare sprechi inutili.
Lo stesso discorso vale per il modem wi-fi: non serve tenerlo acceso se non sfruttiamo internet.
In funzione
I responsabili del maggior consumo domestico, quando vengono utilizzati, sono condizionatore, lavatrice e asciugatrice.
Elettrodomestici come forno, frigorifero e lavastoviglie, per quanto facciano registrare consumi molto elevati in kWh, incidono in minor misura sulle spese, perché utilizzati per un tempo inferiore rispetto ad altri.
Per risparmiare, se si usa il forno elettrico, scegliere la cottura ventilata per ridurre i tempi e dunque i consumi. Con la lavatrice, invece, un lavaggio a 40º determina un risparmio del 30% rispetto a un lavaggio a 60º. Acquistando un frigorifero in classe A o superiore è possibile ridurre fino al 50% dei costi in bolletta, ammortizzando così la spesa iniziale. Per ridurre i consumi della lavastoviglie è consigliabile evitare l’asciugatura con l’aria calda, sarà sufficiente aprire lo sportello per consentire ai piatti di asciugarsi rapidamente.

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