Donazioni di sangue in calo in regione. Donini: “Di vitale importanza riprendere”
27 Ottobre 2022 12:47
“Sono qui per chiederti un aiuto per un tema che mi sta molto a cuore – l’appello dell’assessore alle Politiche per la salute Raffaele Donini – e che è di vitale importanza per tutti: la donazione del sangue. Donare sangue è il primo grande passo per far parte di una comunità solidale, soprattutto nei momenti di difficoltà. Con un piccolo gesto puoi salvare una vita. Oggi più che mai, ricordati di donare”.
Un invito diretto ai cittadini a donare sangue, perché di sangue c’è sempre bisogno, anche in Emilia-Romagna, regione che è sempre stata non solo autosufficiente, ma anche capace di donare ad altre.
Da inizio anno, con il perdurare della pandemia e l’aumento di casi Covid anche tra i donatori, si è registrata una contrazione delle donazioni, che va di pari passo con l’aumento della richiesta, soprattutto di globuli rossi concentrati, in relazione alla ripresa delle attività assistenziali in particolare in ambito chirurgico, e all’aumento dell’attività trapiantologica in tutta l’Emilia-Romagna. Dunque, è necessario uno sforzo ulteriore.
In particolare, nei primi 9 mesi del 2022 si osserva un calo, rispetto allo stesso periodo del 2021, delle unità di sangue intero raccolte (-0,13%, ossia 160.971 contro 161.179), ma soprattutto delle unità raccolte in aferesi (-4,84%, e dunque 50.198 contro 52.749 del 2021). Le criticità maggiori si sono verificate nel mese di aprile e nella prima settimana di maggio, quando il bilancio unità raccolte/unità trasfuse non è stato sempre positivo e non è stato possibile contribuire al 100% alla compensazione delle regioni carenti come prassi settimanale; un impegno che la Regione Emilia-Romagna era sempre stata in grado di rispettare, anche nel 2020 e 2021.
DATI 2020-2021
Peraltro, già nel primo anno di pandemia – il 2020 – c’era stata una diminuzione delle unità di sangue intero raccolte (208.000 contro le 213.186 del 2019, corrispondenti al -2.4%), programmata e concordata con le Associazioni e Federazioni di donatori a fronte di un medesimo calo nel consumo delle unità, dovuto alla riduzione dell’attività clinica e alla sospensione delle attività chirurgiche. Poi, nell’anno successivo, il 2021, la ripresa aveva interessato sia le unità di sangue intero raccolte (+4,11% rispetto al 2020, 216.558 contro 208.000), sia quelle raccolte in aferesi (+1,37%, 73.239 contro 72.249 del 2020).
Grazie innanzitutto ai donatori, ai volontari delle associazioni e a un sistema regionale sangue solido e innovativo coordinato dal Centro regionale sangue, anno dopo anno l’Emilia-Romagna è in grado di mantenere l’autosufficienza: ciò significa che nessun intervento né alcun tipo di attività sanitaria in cui fosse necessaria una trasfusione è stato rimandato. Non solo, perché la regione continua ad inviare sangue ad altre, non autosufficienti, che soprattutto in caso di emergenze devono essere aiutate; ma ora c’è bisogno di un’accelerazione, e da qui la necessità di una campagna ad hoc.
“Il sostegno dell’assessore Donini alle attività delle Associazioni dei donatori di sangue – sottolinea Maurizio Pirazzoli, presidente regionale Avis Emilia-Romagna – rappresenta un grande valore ed un forte riconoscimento alla nostra azione, e ci spinge a fare sempre meglio affinché agli ammalati che ne hanno necessità non manchi mai questo farmaco salvavita”. “La cultura del dono è profondamente radicata nel tessuto sociale della nostra regione: come associazioni, siamo al fianco delle Istituzioni e dei cittadini per la continua promozione e diffusione della donazione di sangue”, aggiunge Michele Di Foggia, presidente regionale Fidas Emilia-Romagna.
“Nonostante la forte circolazione dell’infezione da Covid nella popolazione dei donatori – spiega Vanda Randi, direttore del Centro regionale sangue Regione Emilia-Romagna – la rete trasfusionale regionale complessivamente ha tenuto, garantendo l’autosufficienza regionale per i globuli rossi e per i plasmaderivati e assicurando le compensazioni extra regionali, sia con le regioni convenzionate, che con altre regioni carenti. Segnali positivi, ma non basta, e i dati in lieve calo delle unità di sangue intero raccolte lo dimostrano. L’impegno del sistema e delle istituzioni resta quindi molto forte per mantenere i livelli già raggiunti e migliorare ulteriormente”.
L’APPELLO DELL’ASSESSORE DONINI
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