Fotografie del clima in città: appello della Società Meteorologica ai piacentini

07 Novembre 2022 12:01

È ormai in fase avanzata la scrittura del libro dedicato alla storia del clima piacentino che lo staff scientifico della Società Meteorologica Italiana, presieduta da Luca Mercalli, sta redigendo in collaborazione con Opera Pia Alberoni, a partire dalla digitalizzazione di tutti i dati meteo registrati, raccolti e custoditi dall’Osservatorio Meteorologico del Collegio Alberoni, del quale Luca Mercalli ha la direzione scientifica.

Il volume, che farà parte della collana “Memorie dell’atmosfera”, curata dallo stesso Mercalli, costituirà una vera e propria storia del clima della città di Piacenza e dei suoi cambiamenti letta e ricostruita a partire proprio dal ricchissimo archivio alberoniano di dati meteo: oltre duecento anni di osservazioni iniziate nel 1802 e diventate continuative nel 1871.

Tutte le fotografie del clima in città: un appello ai piacentini

Per poter perfezionare e completare il volume in preparazione Luca Mercalli e il suo staff hanno deciso di coinvolgere la città di Piacenza facendo appello a tutti i cittadini perché ricerchino nei loro album fotografici o nelle cartelle più recenti di foto digitali le immagini eventualmente realizzate di fenomeni atmosferici occorsi in città e nei dintorni nelle annate più recenti e nei decenni passati.

Chi avesse scatti significativi di fenomeni climatici è pertanto invitato a metterle a disposizione:

sarebbero particolarmente interessanti le foto del nevone e del gelo del 1985, di nevicate di anni anche precedenti, di piene, inondazioni, effetti di temporali e grandinate, di viste nebbiose, di alberate nella magia della galaverna o di paesaggi sotto il sole spietato dell’estate, non esiti a consegnarle o a inviarle.

Sarebbero preziose anche immagini di fontane gelate, candelotti di ghiaccio, paesaggi innevati e gelati, vie cittadine con neve alta.

Molto preziose anche le foto storiche di eventi atmosferici occorsi nella prima metà del secolo scorso. (Si rimanda al paragrafo dedicato agli eventi atmosferici piacentini più significativi)

Le foto digitali (possibilmente alla risoluzione originale o comunque massima possibile, e in formato jpg) potranno essere inviate al seguente indirizzo mail: [email protected].

Dovranno essere corredate da nome e cognome dell’autore, dalla descrizione del soggetto fotografato, da luogo e la data, e da recapito dell’autore o proprietario dello scatto.

Le foto stampate potranno essere consegnate presso gli uffici dell’Opera Pia Alberoni perché si proceda alla loro digitalizzazione, al termine della quale verranno restituite.

(Contattare Opera Pia Alberoni, via X giugno, 3 – telefono: 0523322635 – 3494575709 – [email protected] ).

Le fotografie più significative e funzionali alla redazione del libro saranno pubblicate nel volume in preparazione, con citazione di autore, data e descrizione del soggetto.

Le fotografie che non sarà possibile pubblicare saranno comunque raccolte in un archivio fotografico digitale del clima piacentino custodito dall’Osservatorio Meteo del Collegio Alberoni e potranno essere mostrate e proiettate in occasione della presentazione al pubblico del libro e nel corso di futuri eventi organizzati nell’ambito dell’attività dell’Osservatorio Meteorologico alberoniano.

Estate, settembre e ottobre 2022 nei dati dell’Osservatorio Meteo Alberoni

Mentre le rilevazioni proseguono incessantemente perché ‘il tempo corre e non s’arresta un’ora’, uno sguardo retrospettivo all’estate partendo dai dati dell’Osservatorio Alberoni permette di classificare adeguatamente la stagione di grande calura vissuta anche dai piacentini.

La stagione, partita a spron battuto già nel mese di maggio, è andata facendosi sempre più ardente con culmine a luglio inoltrato. Fortunatamente, rispetto al 2003, la canicola si è spenta un po’ prima durante il mese di agosto senza eccedere nei massimi assoluti. Si è trattato, comunque, della seconda estate più calda mai registrata nella serie dal 1871. La temperatura media, pari a ben 27,5°C nel 2003, si è fermata a 26,2°C, superando 2015 (25,8°C) e 2017 (25,7°C), scivolate al terzo e quarto posto in graduatoria. Si tratta di scarti significativi, poiché la media diurna per il trimestre estivo, a Piacenza e negli ultimi 30 anni, si è attestata sui 24,1°C: con 2°C netti in più, il disagio del caldo si è fatto sentire a lungo. Nei tre mesi, le punte massime raggiunte sono state 35,8°C in giugno, 38,6°C il 22 luglio, picco assoluto stagionale, e 37,7°C in agosto.

Anche in fatto di pioggia, rispetto al 2003, è andata meglio. Allora furono solo 57,0 mm in tre mesi, distribuiti con parsimonia in 10 mandate. Quest’anno sono scesi 142,8 mm (15,6 in giugno, 51,2 in luglio e 76,0 in agosto) e i giorni interessati dalle precipitazioni sono stati 11. Il 18 agosto, il temporale più generoso di pioggia ha scaricato 47,6 mm, mentre la sera del 4 luglio, in concomitanza della festa patronale di S. Antonino, i 10 mm d’acqua erano stati accompagnati da raffiche di vento furioso, fatali alla fiera, fino a 89 km/h. L’apporto normale di un’estate, a Piacenza, vede circa 155 mm di pioggia suddivisi in 15 giorni lungo il trimestre: valori che, ovviamente, risentono della forte variabilità del fenomeno pioggia. Come si vede, il meteo non ha trattato così male la città, mentre altrove le condizioni siccitose si sono rivelate ancor più gravi.

Ora sono trascorsi pure settembre e ottobre: settembre ha visto un avvio tranquillo d’autunno, con la temperatura discostatasi pochissimo dalla norma (in media, 20,3°C contro i 19,9°C desunti dalle misure degli ultimi trent’anni). A latitare, ancora le precipitazioni: appena 31,0 mm contro una norma pari a più del doppio.

Ottobre ha elargito appena 0,4 mm piazzandosi al terzo posto fra i più asciutti (siccità assoluta nel 1921 e nel 2017 e, a seguire il 2022, l’ottobre 1969 con 0,5 mm). Oltre a tradire completamente la vocazione di mese più piovoso dell’anno, si è chiuso come l’ottobre più caldo con una temperatura media di 17,6°C: battuto il precedente record (16,4°C) che apparteneva all’ottobre 2001.

Elenco di eventi atmosferici significativi nella storia di Piacenza

Nevicate abbondanti

3-4 gennaio 1911 (70-80 cm)

Gennaio e febbraio 1929, storiche in particolare per le bassissime temperature con cui avvennero.

Dicembre 1933

Dicembre 1938

Gennaio – febbraio 1942

3-4 Gennaio 1954 (>50 cm)

Febbraio 1956 (vedi nota 1929)

Inverno 1962-63

26-27 dicembre 1970

10 Febbraio 1978

21-22, 24 e 28-29 dicembre 1981

8, 13-17 gennaio 1985

Fine gennaio 1986

Metà gennaio 1987

26-27 gennaio 2006

7-8 gennaio 2009

Altre nevicate: a ritroso, ad es., febbraio 2013, 9-10 marzo 2010, 18-19 dicembre 2009, inizio gennaio e fine novembre 2008, 3 marzo 2005, 13 dicembre 2001, 30-31 dic 1996, 6-7 febbraio 1991, 1° marzo 1986, 17 febbraio 1967, 4-5 marzo 1965, marzo 1955.

Nevicate il giorno di Natale: 25 dicembre 2000.

Nevicate precoci: 27 ottobre 1946, 30 ottobre 1941.

Nevicate tardive: 17-18 aprile 1991, 15 aprile 1962, 17 aprile 1903.

Ordinario freddo invernale: brinate, gelate, galaverna, vedute nebbiose ecc.

Ondate di gelo: (immagini di fontane gelate, candelotti di ghiaccio, paesaggi innevati e gelati, vie cittadine con neve alta, paesaggi con galaverna e nebbia fitta).

Anni di riferimento: 2012, 2009, 1996, 1991, 1987, 1986, 1985, 1970-71, 1962-63, 1956, 1954, 1947, 1945, 1942, 1941, 1940, 1939, 1938, 1929 …

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