CRV – Sesta commissione ascolta il mondo della cultura e dello spettacolo su manovra bilancio 2023
16 Novembre 2022 15:45
Sulla manovra di bilancio 2023 la sesta commissione consiliare – presieduta da Francesca Scatto (Lega-Lv), vicepresidente Elena Ostanel (Il Veneto che vogliamo) – ha dato voce al mondo della produzione culturale e dello spettacolo incontrando i rappresentanti di una trentina di istituzioni, enti e associazioni del composito mondo veneto, presente da remoto l’assessore di comparto Cristiano Corazzari. A fronte di poste di bilancio invariate (17,1 milioni di euro per il 2023, come per l’esercizio in corso) i teatri del Veneto, le fondazioni liriche, le istituzioni musicali e concertistiche e i gestori degli spettacoli dal vivo chiedono alla Regione un impegno maggiore, non solo per affrontare le spese per il caro-energia e i crescenti costi di produzione, ma soprattutto per garantire futuro e sviluppo alla funzione sociale, educativa e relazionale della cultura e alla sua capacità di generare ricchezza nel territorio. Un appello a non far mancare il sostegno regionale alle realtà più virtuose è stato lanciato del presidente regionale dell’Anci Mario Conte, sindaco di Treviso, che ha chiesto ai consiglieri di “tenere alta l’asticella”, perché “ogni euro investito dalla Regione in cultura e nello sport consente ai Comuni di dare seguito a progettualità condivise già avviate e ha una ricaduta immediata in termini occupazionali, sociali ed educativi e per la tenuta della coesione sociale”. Il presidente del Teatro stabile del Veneto Giampiero Beltotto (che con 4 sedi stacca 170 mila biglietti, 4800 abbonamenti e realizza 9 milioni euro di ricavi annui) ha invitato “l’impresario di riferimento”, cioè la Regione, a riconoscere la rilevanza della riconquistata qualifica di teatro nazionale. Ma – ha avvertito Beltotto – “non si può rimanere in serie A con i soldi della serie C”. Analoghe istanze volte a premiare la qualità e la capacità di rete delle imprese culturali del teatro e dello spettacolo sono state presentate dai direttori del circuito teatrale Arteven Pier Luca Donin e Giancarlo Marinelli (“c’è dolore nell’impegnare il 70 per cento del bilancio nel pagare le bollette”, ha annotato il direttore artistico di Arteven), dal segretario generale della Fondazione Teatro comunale di Vicenza Pier Giacomo Cirella, dal direttore della Rete Teatri Vivi di Vicenza Federico Corona, dal direttore artistico del teatro Del Monaco di Treviso Stefano Canazza, dal presidente dell’associazione Produttori professionali teatrali veneti Labros Mangheras e dal presidente dell’Agis triveneto Franco Oss Noser, che rappresenta centinaia di sale cinematografiche e di spettacolo del Nordest. I direttori delle Fondazioni La Fenice di Venezia e Arena di Verona Andrea Erri e Andrea Delaini hanno invitato la commissione a ragionare anche in termini propositivi di sviluppo, valorizzando le sinergie – comprese quelle finanziarie – tra istituzioni culturali, turismo e sistema dell’istruzione e della formazione, e tenendo conto dell’indotto che le grandi istituzioni culturali generano nel territorio. Paolo Giaretta, presidente della Fondazione Orchestra di Padova e del Veneto, istituzione partecipata dalla Regione e che occupa il 4° posto nella classifica nazionale delle orchestre finanziate dal Fondo Unico dello Spettacolo, ha ricordato che “i nostri competitor ricevono finanziamenti da 13 a 15 volte superiori a quelli che riceviamo dalla Regione del Veneto. Bene non aver tagliato i finanziamenti dello scorso anno, ma nel frattempo sono esplosi i costi di produzioni e sono diminuiti i contributi dai comuni. In un contesto di risorse scarse – è stato l’invito di Giaretta – il legislatore regionale dovrebbe almeno premiare la collaborazione, l’aggregazione e la crescita delle istituzioni culturali”. La commissione ha ascoltato inoltre Jacopo Chessa, direttore della Fondazione Veneto Film Commission, e Babet Trevisan delle Fondazioni Querini e Guggenheim, in rappresentanza della rete dei musei degli archivi e delle biblioteche del Veneto. “Ringrazio i nostri interlocutori per i contributi costruttivi e le modalità con cui ci sono stati offerti – ha commentato la presidente Scatto – Il mondo della cultura non produce solo numeri e fatturati, ma qualità e significato. Gli enti con cui ci siamo confrontati oggi hanno espresso proposte, non solo lamentele e richieste, con l’obiettivo di portare avanti progetti importanti per la coesione sociale e la crescita del Veneto. Ora tocca a noi farci interpreti nelle sedi istituzionali di queste istanze”.“Il Veneto investe 4,5 euro pro capite nella cultura, a fronte degli 11 euro per abitante spesi dalla Regione Piemonte o dalla vicina Emilia Romagna – ha aggiunto la vicepresidente Ostanel – E’ evidente che non basta confermare le cifre stanziate con l’ultimo bilancio ma dobbiamo interrogarci sulla capacità di creare collaborazioni e sinergie con tutti gli altri settori di intervento della Regione per generare progetti innovativi e intersettoriali di crescita sociale”.
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