“Legge finanziaria che colpisce i poveri”. Cgil e Uil scioperano anche a Piacenza
13 Dicembre 2022 10:36
“Il Governo non ci ha ascoltato e ha deciso di varare una legge finanziaria che colpisce i poveri, premia gli evasori, aumenta la precarietà, non sostiene salari e redditi da lavoro e penalizza le pensioni”. La motivazione di Ivo Bussacchini e Francesco Bighi che in rappresentanza di Cgil e Uil hanno annunciato che anche Piacenza aderirà allo sciopero nazionale indetta per l’intera giornata di venerdì 16 dicembre. La partecipazione allo sciopero riguarderà tutte le lavoratrici e i lavoratori di tutte le categorie del settore pubblico e privato.
Per Pasquale Negro (Uilp) e Luigino Baldini (Spi) “il Governo conferma la legge Fornero e peggiora gli strumenti esistenti di anticipo pensionistico sociale, non affronta le emergenze industriali ed energetiche e i processi di transizione ecologica; la mobilitazione per chiedere un cambiamento di segno della manovra è un passaggio inevitabile”. Cgil e Uil hanno quindi organizzato un presidio sotto la sede territoriale del Governo, in via San Giovanni, dalle 15:30, contro una legge di Bilancio “socialmente iniqua, che penalizza lavoratori e lavoratrici, pensionati e pensionate, che alimenta il lavoro povero e precario, premia gli evasori e costruisce un fisco ingiusto”. La partecipazione allo sciopero riguarderà tutte le lavoratrici e i lavoratori di tutte le categorie del settore pubblico e privato.
“La sensazione è che questa manovra dica che si può evadere le tasse a danno di lavoratori e pensionati. Ci sembra che si allenti la pressione su chi guadagna tanto e si restringa su chi paga le tasse e sui pensionati” affermano i segretari che criticano aspramente i voucher e le modifiche a opzione donna, come gli adeguamenti pensionistici all’inflazione definiti insufficienti e i mancati interventi sui salari. Durante l’ultimo incontro con la presidente del Consiglio i temi della reintroduzione dei voucher e ‘Opzione donna’ erano sul tavolo. “Si conferma la distanza di vedute anche sulla nuova norma sugli ‘extraprofitti’, ridotta da 11mila a 7mila aziende: è assurdo che in un Paese in cui sono aumentate le disuguaglianze, siamo davanti a un provvedimento che addirittura peggiora quanto fatto dal governo Draghi. Il governo – concludono i segretari Cgil e Uil – si limita a dire che entreranno 2 miliardi e mezzo, quando tutti sappiamo il livello di aumento di profitti ed extraprofitti per decine di miliardi e lì ci sarebbero tutte le condizioni a prendere i soldi da ridistribuire ai cittadini, lavoratori e pensionati, che non arrivano alla fine del mese”.
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