I lavoratori “green” italiani sono più di tre milioni, un assunto su tre è “verde”

30 Dicembre 2022 05:00

Sono oltre 531mila le aziende che nel quinquennio 2017-2021 hanno deciso di investire in tecnologie e prodotti green. Una scelta che riguarda il 40,6% delle imprese nell’industria, valore che sale al 42,5% nella manifattura.
È quanto emerge dal tredicesimo rapporto GreenItaly di Fondazione Symbola e Unioncamere.
Guardando alle performance economiche è possibile comprendere anche le ragioni che spingono le imprese a investire in prodotti e tecnologie verdi: “Le imprese eco-investitrici – si legge – sono più dinamiche sui mercati esteri rispetto a quelle che non investono (il 35% delle prime prevede un aumento nelle esportazioni nel 2022 contro un più ridotto 26% di quelle che non hanno investito); percentualmente aumentano di più il fatturato (49% contro 39%) e le assunzioni (23% contro 16%)”.
Un beneficio conseguente riguarda l’occupazione: “I contratti relativi ai green jobs, con attivazione 2021, rappresentano il 34,5% dei nuovi contratti previsti nell’anno. Andando nello specifico delle figure ricercate dalle aziende, emerge una domanda per quelle più qualificate ed esperte in termini relativi rispetto alle altre figure, che si rispecchia in una domanda di green jobs predominante in aree aziendali ad alto valore aggiunto”.
A fine anno gli occupati che svolgono una professione di green job erano pari a 3,1 milioni.

Con 90.520 imprese, la Lombardia è al primo posto in Italia nella graduatoria regionale per numero assoluto di aziende che hanno investito in tecnologie green. Passando dal livello regionale a quello provinciale, è Milano con le sue 30.799 imprese green la provincia più virtuosa della Lombardia. Seconda Brescia con 13.735 e a seguire Bergamo 10.296, Monza con 7.194, Varese con 6.933 imprese, Como con 5.413, Poi Pavia con 4.112; Mantova con 3.080; Cremona con 2.824 Lecco con 2.775; Sondrio con 1.908 e infine Lodi con 1.454. L’ottimo risultato della provincia di Milano è confermato anche su scala nazionale: Milano è al secondo posto in Italia nella graduatoria provinciale per numero di imprese green.
Ma i primati della regione non si fermano qui: con 367.040 contratti stipulati a green jobs dalle imprese per il 2021, la Lombardia è al vertice anche della graduatoria regionale per numero di contratti stipulati o programmati entro l’anno. Milano con 161.850 attivazioni è al primo posto nella graduatoria nazionale delle province per numero di contratti stipulati a green jobs; Brescia 48.003; Bergamo 40.842; Monza 23.961; Varese 23.620; Como 14.128; Mantova 13.205; Pavia con 12.149; Lecco 9.294; Cremona 10.126; Sondrio con 4451 e infine Lodi con 5.412. In Italia contratti relativi ai green jobs – con attivazione 2021- rappresentano il 34,5% dei nuovi contratti previsti nell’anno. Andando nello specifico delle figure ricercate dalle aziende per le professioni di green jobs, emerge una domanda per figure professionali più qualificate ed esperte in termini relativi rispetto alle altre figure, che si rispecchia in una domanda di green jobs predominante in aree aziendali ad alto valore aggiunto. A fine anno gli occupati che svolgono una professione di green job erano pari a 3.095,8 mila unità, di cui 1.017,8 mila unità al Nord-Ovest (32,9 del totale green nazionale), 741,2 mila nel Nord-Est (23,9%), 687,9 mila unità nel Mezzogiorno (22,2%) e le restanti 648,8 mila al Centro (21%).

Ma in cosa consistono i green jobs? Secondo una ricerca Censis commissionata da Assosomm (Associazione italiana delle Agenzie per il lavoro), nei vari settori delle energie rinnovabili le figure più richieste sono (e saranno) quelle tecniche e gestionali. Si va dall’installatore di sistemi fotovoltaici al collaudatore di macchinari a basso impatto ambientale (elettricisti-idraulici specializzati, meccanici e periti elettronici, geometri ambientali), passando per l’assicuratore ambientale e il manager per le energie rinnovabili fino ai professionisti laureati in geochimica, informatica e programmazione energetica.

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