Giovanni Zavattoni rieletto all’unanimità segretario generale Flc Cgil di Piacenza
21 Dicembre 2022 13:52
Giovanni Zavattoni confermato all’unanimità al vertice della Flc Cgil di Piacenza dal Direttivo eletto durante il quinto congresso provinciale di categoria. Ai lavori hanno partecipato Manuela Calza, della Segreteria nazionale Flc, Monica Ottaviani segretaria Flc Emilia-Romagna e Ivo Bussacchini, segretario generale della Camera del Lavoro, mentre la massima assise è stata presieduta da Paola Poggi, insegnante.
I lavori si sono svolti nella sala conferenze di “Boschi celati” a Fossadello, alla presenza delle delegate e dei delegati del comparto della conoscenza. “I congressi non sono un rito, una vuota liturgia, ma un momento di discussione vera sul futuro del mondo della scuola e della conoscenza” ha detto Calza durante i lavori.
Pace, ambiente, lavoro, questione sociale e una ferma contrarietà “a chi vuole l’umiliazione come fattore pedagogico, chi riduce la vita umana a merce e cittadini a produttori o consumatori” i temi affrontati durante l’incontro. “Abbiamo scelto uno slogan importante: “lezioni di pace”. Tutte le guerre si devono fermare e le industrie belliche si devono riconvertire. E quando penso quindi a “lezioni di pace” non posso far altro che pensare al nostro settore, al mondo della conoscenza, chiamato a difendere e diffondere la pace – le parole di Giovanni Zavattoni -. Viviamo un mondo del lavoro lacerato, da ricomporre. Anche il settore della conoscenza è vittima di un attacco che arriva da lontano, ma che ha visto negli anni della pandemia, una continua perdita di diritti. Il lavoro che invece è l’elemento essenziale e centrale della società, elemento fondante della nostra Costituzione. È proprio da qui che anche la nostra categoria ha abbracciato e ha fatto proprie le lotte della Cgil, le lotte contro gli appalti, i subappalti e le esternalizzazioni. Contro il sistema di quel mondo del lavoro che mette al centro la logica del ribasso dei salari e dei diritti spacciando tale modello come la panacea di tutti i mali, che vede nella competizione il modello imperante”.
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