Omar Daffe tra gli studenti contro il razzismo: “Ragazzi, non nascondete chi siete”
22 Dicembre 2022 07:30
Il responsabile dell’Ufficio antirazzismo della Lega nazionale professionisti di Serie A Omar Daffe è tornato dopo due anni a Piacenza per incontrare gli studenti del corso operatori di vendita dell’Enaip.
L’ex portiere dell’Agazzanese che nel 2019 decise con tutta la sua squadra di abbandonare il campo per insulti razzisti, diventando in pochi istanti un caso nazionale, è stato invitato in classe dalla docente di intercultura Valentina Romano. Neppure il tempo di togliersi il giubbotto, entrato in aula, e ha visto tutti gli studenti di 15, 16, 17, 18 anni alzarsi in piedi per lui.
Il calciatore, dal 2016 anche presidente dell’associazione “Calcio Dilettanti e solidarietà”, ha iniziato a raccontarsi, dall’infanzia in Senegal alla Primavera del Bordeux, in Francia, quando aveva solo 16 anni (“Mi allenavo e dormivo in ostello. I miei compagni di squadra intanto si trovavano alla sera, o nei fine settimana, insieme. Non mi chiedevano mai di andare con loro, più tardi avrei capito perché”), fino alla stagione a Napoli, il trasferimento nel Suzzara, il Modena, il Pro Piacenza, l’Agazzanese, le delusioni, il sogno.
Oggi, per lavoro, Daffe sfida il razzismo: “Ma per combatterlo insieme bisogna prima saperlo distinguere”, ha spiegato, introdotto in classe dalla giornalista di Libertà Elisa Malacalza. Ricordatevi sempre, ragazzi, quali sono i luoghi capaci di trasmettervi valori. La casa, la scuola, il calcio. Altrimenti c’è la strada. E quella è una brutta bestia. Se avete bisogno, scrivetemi. Ma non nascondete mai chi siete. Siete preziosi così come siete. Se qualcuno è vittima di discriminazione o violenza non bisogna mai dire “lascia stare”, mai. Piuttosto si chiamano le forze dell’ordine, ma a dire “lascia stare” si diventa complici”.
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