Viaggia lentamente la corsa delle Regioni italiane
verso la neutralità climatica

07 Gennaio 2023 05:00

Campania, Calabria e Lazio sono le Regioni che presentano i migliori valori sia per le emissioni, sia per i consumi di energia.
Mentre la situazione è più articolata per le fonti rinnovabili.
In generale, tutte le Regioni italiane devono fare di più: nonostante i cali generalizzati dei consumi e delle emissioni registrati a causa del Covid nel 2020, nessuna può dirsi in linea con gli obiettivi europei al 2030 e con quello della neutralità climatica.
Sono alcuni dei dati che emergono dal report “La Corsa delle regioni verso la neutralità climatica 2022”, il rapporto realizzato da Italy for Climate in collaborazione con Ispra e pubblicato da Fondazione Sviluppo Sostenibile.
«L’obiettivo della neutralità climatica – commentano i promotori – è estremamente sfidante e richiede di mettere in campo interventi efficaci e spesso anche radicali a tutti i livelli ma l’Italia non è purtroppo ancora sulla strada giusta e senza un maggiore coinvolgimento delle Regioni e un loro pieno commitment non riusciremo a rispettare, come Paese, l’impegno sottoscritto a Parigi nel 2015. Ad oggi inoltre non disponiamo di un quadro complessivo sui contributi delle singole Regioni al raggiungimento degli obiettivi climatici ed energetici nazionali».
Il ranking misura tre parametri chiave: le emissioni di Co2, i consumi di energia, e i consumi energetici soddisfatti da fonti rinnovabili.
lI gruppo di testa, quello delle Regioni con più della metà degli indicatori sopra la media nazionale, è costituito da Campania, Calabria e Lazio. Tutte presentano buoni valori sia per le emissioni sia per i consumi di energia, mentre la situazione è più articolata per le fonti rinnovabili, con la Campania che fa meglio della media nazionale sia in termini di valori assoluti 2020 che di trend, mentre il Lazio, presenta per entrambi valori sotto media.
Il gruppo centrale, in cui il numero di indicatori migliori e peggiori della media nazionale si equivale, è il più numeroso composto da ben 10 Regioni: Abruzzo, Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta e Veneto.
Ad accomunare questo gruppo le buone performance sulle fonti rinnovabili.
Il gruppo di coda, infine, è costituito da Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Toscana, Umbria ed Emilia-Romagna. Questo gruppo presenta performance particolarmente negative sulle fonti rinnovabili e, più in generale, andamenti negativi per tutti gli indicatori nel biennio analizzato (con un’unica eccezione, la Lombardia).

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