Atlantis e Ikea, vertice in Provincia. A Sariano presidio notturno
05 Novembre 2012 09:48
Turni di notte sui cancelli di Atlantis a Sariano di Gropparello, sessanta lavoratori hanno vigilato per evitare blitz per traslocare imbarcazioni e uffici.
Oggi i vertici aziendali saranno presso il palazzo della Provincia di via Mazzini, per incontrare le istituzioni e le organizzazioni sindacali, in presenza dell’assessore provinciale al lavoro Andrea Paparo.
Il piano prospettato dall’azienda rischia di rivelarsi un bagno di sangue: si parla della chiusura totale del sito produttivo e del licenziamento (o trasferimento in un’altra sede del gruppo) dei lavoratori coinvolti.
«La partecipazione ai presidi di protesta è costante – dice Floriano Zorzella, della Cgil, ma a nome anche di Cisl e Uil -, sono presidi permanenti, che porteremo avanti tutti i fine settimana. Ci aspettiamo che l’azienda abbia utilizzato questi giorni per riflettere, la volontà di non chiudere lo stabilimento a Piacenza è forte, e condivisa da lavoratori, sindacati, istituzioni, parlamentari».
«Avevamo organizzato un sistema di protesta a turni – aggiunge Mara Bertocchi (rsu) a nome dei lavoratori -, ma poi sono caduti gli schemi perché anche chi non doveva fare il turno è arrivato per dare una mano, giorno e notte. Abbiamo sentito la vicinanza della gente, del paese, del nostro territorio. Sentiamo che la nostra battaglia è una battaglia di tutti. Domani (oggi per chi legge, ndc) riprende l’attività lavorativa, quindi continueremo a vigilare sulla fabbrica dall’interno. Sono molto orgogliosa di rappresentare duecento persone che in questi giorni hanno saputi protestare in maniera civile, per i loro diritti».
Paolo Vitelli, intanto, presidente del gruppo Azimut-Benetti, intanto, ha precisato di non voler fare alcuna macelleria sociale. «Scelta dolorosa, ma il cantiere è improduttivo – ha detto -. Sarebbe pericoloso fare i romantici nel mezzo di una crisi globale che ha stravolto tutte le regole del gioco».
Settimana importante anche per la vertenza sullo stabilimento Ikea. I Cobas hanno depositato in prefettura la richiesta per una grande manifestazione per mercoledì 7 novembre alle 17.30, con partenza dai giardini Margherita. Nel frattempo, per oggi pomeriggio è previsto un nuovo vertice in Provincia, alle 18, per discutere sull’accordo sindacale definitivo. «La nostra battaglia era un problema di ordine sindacale – dice Aldo Milani, segretario Cobas -, ora sta diventando una questione di ordine pubblico, perché vengono considerati violenti coloro che subiscono ogni giorno violenza perché sfruttati nei diritti. La questione si sta allargando troppo, siamo finiti anche sui giornali spagnoli. Non vogliamo la rivoluzione, vorremmo chiudere il caso». «Intendiamo chiedere quando potranno rientrare tutti e dodici i nostri lavoratori all’interno dell’azienda – precisa Milani -: questi lavoratori hanno già pagato».
Il 12 novembre, si ricorda, è previsto anche un incontro alla Direzione provinciale del lavoro per un tentativo di conciliazione tra le parti.
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