Scontri Ikea, inchiesta della Procura. Riprende la protesta

05 Novembre 2012 08:20

AGGIORNAMENTO DELLE 20.00
Tornano a soffiare venti di sciopero al magazzino Ikea. Non ha avuto l’esito sperato, infatti, l’incontro tenuto in Provincia sotto la mediazione dell’assessore Andrea Paparo tra i rappresentanti delle cooperative e quelli dei Cobas e degli operai in protesta. Il nodo della questione è soprattutto uno: il sindacato di base chiede che vengano reintegrati tutti i 12 lavoratori sospesi per ragioni disciplinari dopo i disordini dei giorni scorsi, mentre da parte delle coop c’è la volontà di spostare questi operai in altri stabilimenti. “Non licenzieremo nessuno – ha detto il presidente del consorzio Cgs, Gianpiero Gortanutti – ma non ci sono le condizioni per fare rientrare queste persone in Ikea”. I Cobas restano però sulle barricate: “Riteniamo che questi operai siano vittime di una pesante discriminazione, non possiamo accettarlo. Contesteremo puntualmente i provvedimenti disciplinari, ma nel frattempo tutti devono poter lavorare”. E si fa sempre più concreta l’ipotesi che domani mattina all’alba scatti una nuova protesta ai cancelli. Dove si presenterà il deputato del Pdl Tommaso Foti “per verificare che sia rispettata la legalità”.

NOTIZIA DELLE 12.00
Vertenza Ikea, la Procura della Repubblica di Piacenza ha aperto un fascicolo di indagine dopo i picchetti e la guerriglia dei giorni scorsi. Il Pm Ornella Chicca ha ricevuto i rapporti della questura relativi alla mobilitazione che da quasi due settimane sta interessando lo stabilimento del polo logistico, dove una parte di operai sostenuta dai Cobas contesta la gestione del personale fatta dalle cooperative. La tensione è continuata a salire, fino agli scontri di venerdì, quando le forze dell’ordine hanno caricato per sgomberare il presidio che impediva il regolare ingresso ai cancelli. Nel registro degli indagati potrebbero essere presto iscritte alcune persone con i reati di lesioni e manifestazione non autorizzata, anche se potrebbero aggiungersene altri.
Oggi alle 18 incontro in Provincia tra le parti per cercare di sbloccare la situazione.

LA POSIZIONE DELLE COOP
Le cooperative Cristall, Euroservizi e San Martino aderenti al consorzio Cgs preso atto delle motivazioni dei soci lavoratori sospesi, in relazione ai comportamenti tenuti all’interno del sito logistico Ikea precedenti allo sciopero, peraltro mai dichiarato, pur ritenendo che permangano le motivazioni di esclusione dei soci lavoratori, al fine di stemperare le forti tensioni esistenti si dichiarano disponibili in via eccezionale a convertire l’eventuale provvedimento di esclusione con sanzioni di tipo economico disciplinare e provvedere pertanto al reintegro degli stessi.
Il reintegro, stante le oggettive condizioni ambientali determinatesi dal clima di violenza creatasi tra gli stessi lavoratori, che potrebbe facilmente tradursi in seri problemi di ordine pubblico all’interno del sito logistico Ikea potrà al momento avvenire presso altri impianti gestiti dalla cooperative.
Facciamo presente che in un contesto economico assolutamente difficile il reperire situazioni di lavoro per reinserire detti soci lavoratori risulta essere per le cooperative un impegno arduo e difficile.
Le cooperative si dichiarano altresì disponibili ad aderire alle eventuali piattaforme di confronto sindacale circa distribuzione degli orari di lavoro e tutto quanto previsto dal contratto nazionale Logistica e Trasporti con le organizzazioni sindacali individuate dall’articolo 19 dello statuto dei lavoratori.
Auspichiamo pertanto che le forti e significative disponibilità dimostrate dalle cooperative vengano pienamente colte al fine di riportare il tutto nel solco delle relazioni sindacali previste dalle leggi vigenti comprese quelle di ordine pubblico.

IL PDL ATTACCA PALLAVICINI E DOSI
La vertenza Ikea si è ormai trasformata anche in un caso politico: il Popolo della libertà ha duramente contestato il comportamento del consigliere comunale di Sinistra per Piacenza Carlo Pallavicini (Prc), chiedendo al sindaco Paolo Dosi e alla maggioranza di prenderne le distanze. “Il primo cittadino – ha chiesto Marco Tassi – è a conoscenza del fatto che tra coloro che hanno appoggiato la rivolta c’era anche un esponente della sua maggioranza? La situazione è già molto difficile, come si fa a fomentare la tensione? Se fossi in Pallavicini mi dimetterei, non può stare all’interno delle istituzioni chi tiene questi comportamenti. Il sindaco e i moderati del centrosinistra si dissocino al più presto”.
Gli ha fatto eco Giovanni Botti: “E’ giusto che anche la politica difenda i lavoratori e nel caso in cui nello stabilimento Ikea ci siano state prevaricazioni, vanno punite. Ma non si possono usare la forza e l’illegalità, ci sono tutti gli strumenti per far valere le proprie ragioni. Le battaglie ideologiche come quella dei Cobas penalizzano innanzitutto gli operai e danno una brutta immagine di Piacenza”. “Anche perché – ha aggiunto Maria Lucia Girometta – chi protestava non ha consentito ai colleghi di lavorare, un fatto gravissimo”.
Infine, Tommaso Foti, che ha “assolto” Pallavicini: “I cattivi maestri hanno sempre pessimi allievi, quindi non è colpa di questo giovane consigliere, ma di chi da anni gli fornisce il cattivo esempio. Basta vedere il comportamento che hanno tenuto nella rivolta di venerdì scorso i vertici regionali e provinciali del suo partito. Mi riferisco a Nando Mainardi e Roberto Montanari. Mi auguro che la Procura persegua innanzitutto chi ha organizzato e fomentato la gazzarra: scioperare è un diritto sacrosanto, rendere Piacenza un campo di battaglia a fini politici no. Non mi sorprende che Rifondazione comunista si sia schierata così, mi stupisce che qualcuno ci si sia alleato. Sindaco Dosi in primis”.

 

 

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