CRV – Seconda commissione – Via libera a disciplina acque meteoriche
16 Febbraio 2023 14:27
La Seconda commissione consiliare permanente, presieduta da Silvia Rizzotto (Lega/LV), ha votato all’unanimità l’articolato del Progetto di legge regionale n. 163, primo firmatario Gabriele Michieletto (Lega/LV), “Disciplina acque meteoriche: gestione e interventi atti a mitigare gli effetti di siccità e precipitazioni intense”, già illustrato nelle precedenti sedute. Era già stato acquisito il parere favorevole della Terza commissione. L’articolo 2 ‘Clausola di neutralità finanziaria’ del testo normativo verrà trasmesso alla Prima commissione per l’acquisizione del parere di competenza.
Oggi i commissari hanno in particolare esaminato una proposta di modifica tecnica della norma, elaborata dal Legislativo e dai tecnici di Giunta.
La proposta normativa trae origine dalla ciclicità delle variazioni climatiche che rende necessaria la prevenzione degli effetti della siccità e la mitigazione dei danni causati da precipitazioni intense e violente che colpiscono con sempre maggiore frequenza i nostri territori. Viene prevista la realizzazione di interventi finalizzati al risparmio idrico nei perduranti periodi siccitosi, ovvero al contenimento dei flussi nella rete idrografica a seguito di precipitazioni meteoriche intense, quali casse e bacini di espansione.
È stato espresso all’unanimità il parere di competenza alla Giunta regionale n. 246, “Piano Vendita di alloggi di edilizia residenziale pubblica del Comune di Roncade (TV)”, ai sensi dell’art. 48 della L.R. n. 39/2017, ‘Norme in materia di edilizia residenziale pubblica”’, che disciplina l’alienazione del patrimonio erp di Comuni e ATER. Ai sensi dell’art. 2, comma 1, lettera j, della norma, la Giunta regionale autorizza l’alienazione degli alloggi e delle relative pertinenze e definisce i criteri per il reinvestimento dei proventi nell’acquisizione e costruzione di nuovi alloggi, ovvero nel recupero e nella manutenzione straordinaria di quelli esistenti.
Nel caso di specie, il Comune di Roncade ha approvato una proposta di Piano di vendita di n. 2 alloggi occupati, su un totale di 63. Il Comune ha stimato l’introito derivante dalla vendita degli alloggi in euro 104.600,00: i proventi saranno reimpiegati nella manutenzione straordinaria dei restanti alloggi di edilizia residenziale pubblica di proprietà comunale. Gli immobili da alienare sono vetusti e hanno necessità di interventi di manutenzione straordinaria o di recupero, oppure sono alloggi la cui costruzione è stata ultimata da 25 anni e che si trovano in quartieri dove si ritiene che l’alienazione possa arrecare giovamento al tessuto socio-economico del territorio.
È stato espresso a maggioranza, senza voti contrari, il parere alla Giunta regionale n. 247, ‘Piano Vendita di alloggi di edilizia residenziale pubblica del Comune di San Donà di Piave’.
Il Comune di San Donà di Piave ha approvato una proposta di Piano di vendita di n. 40 alloggi, di cui 12 sfitti, su un totale di 172.
Il valore medio unitario delle unità immobiliari è di euro 38.500,00, mentre il valore ricavabile dalla vendita del totale delle unità è di euro 1.540.000,00.
Supponendo quindi che la percentuale di probabilità di vendita sia pari al 30%, il ricavo della vendita presunto è di euro 462.000,00.
I proventi saranno destinati totalmente alla realizzazione di programmi finalizzati allo sviluppo del settore dell’edilizia residenziale pubblica e alla manutenzione straordinaria degli alloggi esistenti. Gli immobili da alienare sono vetusti e necessitano di interventi di manutenzione straordinaria o recupero, oppure sono alloggi la cui costruzione è stata ultimata da 25 anni e che si trovano in quartieri dove si ritiene che l’alienazione possa arrecare giovamento al tessuto socio-economico del territorio e la cui gestione risulti complessa e onerosa.
È stata illustrata la Proposta di legge statale n. 26/2022, da trasmettere al Parlamento nazionale, ai sensi dell’art. 121 della Costituzione, di iniziativa della consigliera Ostanel (VcV), “Modifiche alla Legge 9 dicembre 1998 n. 431″.
L’obiettivo della proposta normativa è intervenire sull’emergenza abitativa che si genera in alcuni territori italiani oggetto di forte pressione turistica, in cui le locazioni brevi vanno a limitare fortemente la disponibilità di alloggi per affitti di lunga durata, con impatti sulla vita dei residenti. Ricordiamo che le Regioni non hanno competenza diretta sugli affitti brevi: ecco il senso della presentazione di un Progetto di legge statale.
In attesa di una norma nazionale organica, si mette a disposizione dei Comuni ad alta tensione abitativa e ai Comuni capoluogo uno strumento di controllo e regolamentazione degli immobili destinati ai cosiddetti ‘affitti brevi’ a tutela della residenzialità, utilizzando alcuni criteri che possano governare la pressione turistica sull’accesso alla casa: in primis, il rapporto tra posti letto destinati alla locazione breve e residenti, ma anche i servizi che insistono su un’area, le caratteristiche morfologiche del territorio. I Comuni hanno facoltà di definire soglie per gli immobili da destinare alle locazioni brevi, come il numero massimo di giorni da destinare agli affitti. Verrà chiesto alla Sesta commissione il parere di competenza, dato che la norma investe la materia turistica.
È stata infine illustrata la Proposta di legge n. 159/2022, di cui è primo firmatario il consigliere Stefano Giacomin (Lega/LV), “Modifiche alla L.R. 28 dicembre 2012, n. 50, ‘Politiche per lo sviluppo del sistema commerciale nella Regione del Veneto’”.
La proposta normativa, munita della clausola di neutralità finanziaria, investe un settore merceologico particolare, la vendita di merci ingombranti a consegna differita, come autoveicoli, motoveicoli, macchine agricole, natanti, la cui gestione richiede ampi spazi espositivi. Si vuole commisurare gli standard urbanistici richiesti al reale utilizzo delle superfici. Sul tema era stata presentata una mozione da parte del gruppo Fratelli d’Italia.
Il Pdl introduce una nuova modalità di calcolo della superficie degli esercizi commerciali, prevedendo che la dimensione della struttura di vendita sia commisurata a un decimo quando l’area non sia superiore a 2.500 mq; mentre per superfici eccedenti tale dimensione, la superficie di vendita sarà computata nella misura di un decimo fino al predetto limite e di un quarto per la parte eccedente. Inoltre, si perseguono obiettivi di risparmio del suolo, agevolando la rimodulazione degli spazi delle strutture già autorizzate. Questo, nel pieno rispetto della pianificazione urbanistica in capo ai Comuni.
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