CRV – Osservatorio legalità incontra sindacati su infiltrazioni criminalità organizzata in aziendend
01 Febbraio 2023 13:28
Terziarizzazioni negli appalti, condizioni di lavoro nella logistica, lavori per le Olimpiadi invernali 2026 e cantieri del Pnrr. ma anche la resistenza delle aziende pubbliche e private all’applicazione dei protocolli su legalità e sicurezza siglati sinora in Regione: questi i temi sui quali l’Osservatorio per il contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa e la promozione della trasparenza ha voluto accendere i riflettori nell’ultima riunione.
L’Osservatorio del Consiglio regionale – presieduto da Francesca Zottis (Pd) e coordinato da Bruno Pigozzo, vicepresidente dell’assemblea legislativa nella precedente legislatura – ha incontrato i vertici regionali del sindacato – Gianfranco Refosco della Cisl, Tiziana Basso e Silvana Fanelli di Cgil e Roberto Toigo e Giuliano Gargano della Uil – sul rischio di infiltrazioni mafiose nelle aziende venete e sulle misure di prevenzione e contrasto messe in atto. Tra le criticità più evidenti il sindacato ha segnalato il mancato rinnovo del protocollo sul caporalato, fenomeno che non riguarda solo l’agricoltura ma anche la manifattura e la logistica, la resistenza di Azienda Zero a condividere con le parti sindacali i bandi di appalto di importanti servizi come ristorazione, pulizie, guardaneria, nonché il silenzio della Fondazione Olimpiadi sulla richiesta di monitorare il rispetto della legalità e dei contratti di lavoro negli appalti e nei cantieri per i Giochi invernali Milano-Cortina 2026. “Con Regione Veneto abbiamo stipulato un protocollo per un tavolo di monitoraggio sulla logistica, un settore che ha registrato un boom negli ultimi anni non sempre regolamentato. Ma purtroppo un terzo delle imprese e alcune delle associazioni datoriali del settore non hanno aderito al protocollo”, ha denunciato il segretario Cisl Refosco.
“Quanto ad Azienda Zero – ha segnalato Tiziana Basso della Cgil – riscontriamo varie criticità nei bandi di appalto: per esempio quello su guardianerìa e vigilanza per Covid il contratto di lavoro applicato non rispecchia il tipo di attività richiesto e svolto. Come sindacati abbiamo chiesto ripetutamente una interlocuzione, ma le nostre richieste sono state ignorate”.
“A noi non arrivano segnalazioni da parte delle imprese e dei lavoratori – ha dichiarato Roberto Toigo – segretario generale Uil Veneto Il confine tra criminalità organizzata e malagestione aziendale è spesso labile e incerto. Per creare sensibilità e cultura della legalità occorre investire di più nella formazione, sia dei delegati sindacali che dei pubblici amministratori, e monitorare con continuità l’applicazione dei protocolli su legalità, appalti e logistica”.
Da parte dei membri dell’Osservatorio è stata ribadita l’esigenza di maggiore sensibilizzazione e maggiore formazione per i pubblici amministratori, a partire dai sindaci, per le parti datoriali e per i delegati sindacali, nonchè di più informazione nei territori, anche con il contributo della stampa e degli operatori dei mass media.
Alessandro Naccarato, già componente della commissione parlamentare antimafia, si è detto preoccupato per il silenzio di Azienda Zero: “Tutte le evidenze giudiziarie ci dicono che il Veneto sta vivendo non una fase di infiltrazione ma di radicamento del fenomeno mafioso, e che i rischi maggiori si verificano nel settore socio-sanitario, dove si gestiscono grandi appalti. Le Regioni hanno poteri amplissimi nella programmazione e nella gestione della spesa sanitaria e sociale, e vanno quindi monitorate ad ogni livello, tanto più in questo momento in cui si discute di autonomia differenziata”.
Per Francesco Bettio ‘i protocolli sono dichiarazioni di intenti, non sono sufficienti. Va approfondita e monitorata la questione Azienda Zero. Quanto al caporalato – ha aggiunto– se il Veneto risulta al primo posto nelle statistiche sul caporalato, significa che qui si denuncia e che qui si sono sentinelle e reti di segnalazione efficaci. Reti che vanno potenziate, coinvolgendo per esempio la polizia locale”.
Pierluigi Granata ha richiamato l’attenzione sui subappalti all’Arena di Verona, dove – a suo giudizio – “è mancato il controllo dell’organo centrale, del Ministero che doveva vigilare. Verona è da decenni terra di infiltrazione per la criminalità organizzata, e dovrebbe essere tenuta sotto osservazione. Manca il coordinamento tra protocolli, tra loro frammentati e sovrapposti, ma soprattutto va applicata la normativa antiriciclaggio, che in Italia è una delle più avanzate al mondo”.
“Sensibilizzare la pubblica amministrazione sull’applicazione delle normative è il nostro obiettivo prioritario – ha fatto sintesi Zottis – I protocolli vanno verificati e monitorati, protocolli e normativa antiriciclaggio non sono appesantimenti burocratici. Purtroppo la maggioranza dei sindaci non conosce queste norme, e anche le recenti inchieste dimostrano l’esiguità di segnalazioni da parte della pubblica amministrazione”.
“Al fine di proporre azioni concrete a Giunta e Consiglio abbiamo programmato un giro di incontri con i prefetti – anticipa il coordinatore dell’Osservatorio regionale, Pigozzo – Abbiamo già iniziato incontrando il Prefetto di Venezia, il mese prossimo saremo in Prefettura a Belluno per mettere a fuoco gli strumenti possibili di prevenzione di infiltrazioni criminali nei lavori pubblici e nelle grandi opere, a cominciare da quelli per i Giochi Olimpici del 2026. Dal territorio provengono già allarmi e segnali di attenzione, che non vanno ignorati”.
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