Aumento Irpef, centrodestra: “Ingiustificabile”. Sindacati: “Accolte le nostre richieste”
22 Febbraio 2023 12:17
Soddisfatti i sindacati “in primis per l’ampliamento della fascia di esenzione dall’imposta e per l’accantonamento dell’ipotesi di un’aliquota piatta”, come riferiscono Michele Vaghini (Cisl), Ivo Bussacchini (Cgil) e Francesco Bighi (Uil). Contrariate le opposizioni: “Questa pioggia di tasse è ingiustificabile” afferma Patrizia Barbieri, ex sindaco e capogruppo della lista civica di centrodestra. Non mancano le reazioni all’aumento dell’addizionale Irpef deliberato ufficialmente ieri dall’amministrazione comunale di Katia Tarasconi, in attesa ora dell’approvazione definitiva in consiglio comunale nell’ambito della manovra per il bilancio di previsione 2023.
Lo spinoso incremento dell’imposta, tanto discusso nelle ultime settimane, ha incassato infatti l’ok della giunta. Il provvedimento dovrà essere approvato dal consiglio comunale, nell’ambito della manovra del bilancio di previsione 2023. Numeri alla mano, si estende la fascia di esenzione entro i 15mila euro di reddito, alzandola rispetto alla precedente soglia di 11mila euro destinata a 22.799 contribuenti, il 29,29% della platea totale. In base alle stime di palazzo Mercanti, d’ora in poi l’agevolazione riguarderà 28.228 cittadini, il 36,27%. Le tariffe dell’aliquota vengono così modificate: da 15mila a 28mila euro di reddito si paga lo 0,70% (non più lo 0,52%) e da 28mila a 50mila si passa dallo 0,68% allo 0,79%. Oltre i 50mila, invece, l’addizionale rimane fissata allo 0,80%.
“Temo che gli aumenti all’Irpef e alla tassa di soggiorno, stabiliti dalla giunta Tarasconi – aggiunge Barbieri – siano solo l’inizio di una maggiorazione dei costi a carico dei piacentini. Il sindaco non ci parli del caro energetico, perché noi avevamo lasciato le provviste per fare fronte a questo problema”. Secondo Vaghini “l’incremento della tassazione locale non può rappresentare una buona notizia, considerando l’inflazione alle stelle e i salari fermi al palo. Va detto però che siamo soddisfatti dell’accoglimento delle nostre istanze da parte dell’amministrazione, nell’ottica di un dialogo strutturale con l’ente comunale riguardo gli investimenti a favore del territorio piacentino”.
Il Pd esprime “soddisfazione per l’estensione della soglia di esenzione dell’addizionale Irpef da 11mila a 15 mila euro di reddito – è la posizione del capogruppo Andrea Fossati – l’incremento delle aliquote è un sacrifico necessario per mantenere alta la qualità dei servizi e per assumere nuovo personale in vista dei progetti del Pnrr”.
Con l’aumento dell’Irpef il Comune prevede un introito di circa 12 milioni e 916mila euro all’anno, cioè 4,3 milioni in più. “In campagna elettorale Tarasconi aveva chiaramente detto che non avrebbe alzato le tasse – interviene Luca Zandonella, capogruppo della Lega – invece, dopo sette mesi di mandato, il sindaco si è rimangiato la propria parola. E non c’è alcuna chiarezza sulla destinazione di queste risorse aggiuntive nelle casse di palazzo Mercanti, tenendo conto che l’ex giunta Barbieri ha lasciato il bilancio in ordine”. Una posizione condivisa dal gruppo di Fratelli d’Italia: “Siamo contrari all’aumento dell’addizionale Irpef – spiega il consigliere Sara Soresi – un provvedimento non necessario anche a fronte dell’avanzo di bilancio ereditato dall’amministrazione Barbieri. L’inflazione e il caro energia non giustificano questa misura, visto che il fenomeno risulta in calo rispetto agli ultimi mesi”.
NOTA DEI SINDACATI – “Per chi rappresenta lavoratori e pensionati piacentini un aumento della tassazione locale non è una buona notizia nella fase storica che stiamo vivendo, con salari fermi al palo e un’inflazione galoppante. Tuttavia, l’aver accolto, da parte della sindaca Katia Tarasconi e dell’amministrazione comunale, le nostre sollecitazioni rispetto all’allargamento della fascia di esenzione, che passa da 11mila a 15mila euro, e l’aver abbandonato l’ipotesi di una tassa “piatta” che andava a colpire indistintamente tutti i redditi in barba alla progressività, che invece viene inserita nella rimodulazione, sono due punti che rappresentano un primo passo di un costruttivo confronto che deve proseguire per il bene comune”. Così, i vertici provinciali di Cgil, Cisl, e Uil insieme alle categorie dei pensionati commentano la delibera di giunta che prevede l’aumento dell’addizionale Irpef per il 2023. “Sono stati maggiormente tutelati i redditi medio bassi, ma abbiamo la consapevolezza che se questi aumenti non saranno tradotti in investimenti qualificati a medio e lungo termine sarà un sacrificio inutile per i cittadini. Crediamo, infatti – proseguono Cgil, Cisl, e Uil – che i maggiori introiti vadano destinati al miglioramento della macchina comunale, che come tale rappresenta un bene pubblico che eroga servizi per la comunità, e che vadano indirizzati su investimenti strategici in abito sociale e di transizione ecologica. Per questo il percorso da fare è ancora lungo se si vogliono utilizzare al meglio tutte le leve in mano all’amministrazione comunale, a partire da una lotta senza quartiere agli evasori: i risultati risibili degli anni scorsi su questo fronte devono diventare un ricordo rispetto a una fedeltà fiscale improntata all’inclusione”.
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