Stampa: CRV – Consiglio autonomie locali: sì a 5 progetti di legge
27 Febbraio 2023 14:28
Agricoltura verticale, boschi di pianura e un piano di interventi a sostegno dei caregiver sono state le iniziative legislative all’attenzione della seduta odierna del Consiglio delle autonomie locali, svoltasi online. I rappresentanti dei Comuni, delle Province e delle Unioni montane del Veneto, guidati dal sindaco di Grisignano Stefano Lain, hanno espresso unanime consenso a cinque progetti di legge, attualmente all’esame delle commissioni consiliari di palazzo Ferro-Fini. Parere favorevole unanime a due proposte di legge di contenuto simile, attualmente all’esame della commissione Politiche economiche, in materia di agricoltura verticale e tecniche di coltivazione innovative: il Cal ha accolto con favore la proposta di legge presentata dall’intergruppo leghista, prima firmataria Milena Cecchetto, e sottoscritta anche da FdI, che introduce nel quadro normativo urbanistico e agricolo del Veneto l’agricoltura verticale, cioè la possibilità di coltivazioni senza consumo di suolo, in camere di crescita chiuse a controllo ambientale, anche in assenza di luce naturale, sviluppate su moduli verticali sovrapposti, utilizzando tecniche a risparmio di terra, acqua, aria e fertilizzanti. La proposta legislativa (pdl 160) andrebbe ad integrare la legge quadro sull’agricoltura (n. 40/2003) e a modificare le leggi urbanistiche vigenti, in modo da consentire il cambio di destinazione d’uso per capannoni, edifici industriali dismessi e aree marginali, riconvertendoli in fattorie e serre verticali. Si prevedono inoltre possibili agevolazioni e contributi da parte della Regione agli imprenditori agricoli e cooperative del primario che intraprendano tali attività di coltivazioni in verticale.
Con analogo favore e plauso il Cal ha valutato il pdl 162, presentato dal vicepresidente del Consiglio Nicola Finco (Lega-Lv), che punta a disciplinare le produzioni agricole ottenute con tecniche innovative di coltivazione, gli orti urbani attrezzati, le coperture verdi degli edifici e le infrastrutture verdi multifunzionali (boschi di pianura e aree verdi urbane), al fine di contribuire agli obiettivi di sostenibilità, di rigenerazione urbana, risparmio energetico e resilienza ai cambiamenti climatici. Il progetto di legge prevede agevolazioni e alcuni limiti. Tra i ‘paletti’ posti dalla proposta di legge di Finco, il divieto di realizzare ‘vertical farm’ nei centri storici, nei beni storico-artistico-monumentali e negli edifici a destinazione residenziale. Spetterà poi ai Comuni individuare ulteriori vincoli, a tutela del paesaggio e della coerenza del tessuto urbano.
Da parte sua, il Consiglio delle autonomie locali, ha invitato il legislatore regionale a coordinare i due testi di legge in un test unico e a coinvolgere le categorie interessate, in modo che sia tutelata l’attività degli imprenditori agricoli.
Sempre a firma di Nicola Finco è anche la proposta di legge a sostegno del ‘caregiver familiare’, cioè di quella figura che di prende cura in maniera continuativa di un familiare con problemi cronici di salute, disabilità, non autosufficienza. Il progetto di legge (pdl 179), accolto con particolare apprezzamento dal Consiglio delle Autonomie locali, impegna la Giunta regionale a stanziare 300 mila euro l’anno per agevolazioni, provvidenze e tutele a favore di quanti ricoprono questo ruolo volontario di assistenza all’interno delle famiglie: si calcola che i caregiver rappresentino circa l’8 per cento della popolazione, in prevalenza donne in età adulta. La bozza di legge prevede ‘posti sollievo’ nelle strutture residenziali socioassistenziali per alleggerire il lavoro di cura; misure di conciliazione tra tempo di lavoro e famiglia, da concordare con i datori di lavoro e le organizzazioni sindacali; misure compensative e dispensative con il sistema scolastico e le Università per i caregiver impegnati in percorsi di studio; forme di sostegno economico; polizze assicurative ad hoc da negoziare con le compagnie assicurative; interventi formativi e di supporto psicologico nel territorio, in collaborazione con Ulss, Comuni e terzo settore.
Semaforo verde, da parte dei rappresentanti di Comuni, Province e Unioni montane, anche al progetto di legge presentato dal portavoce dell’opposizione Arturo Lorenzoni (pdl 180), a sostegno dei progetti attivati dai Comuni del Veneto per la riqualificazione ambientale e il risanamento dell’aria: la proposta normativa intende stabilizzare le sperimentazioni avviate dal 2016 al 2021 e che ha coinvolto circa 300 Comuni della pianura padana per nuove piantumazioni; l’iniziativa legislativa si propone di arrivare alla messa a dimora di 5 milioni di alberi nel prossimo decennio – ovvero, idealmente, di una pianta per ogni cittadino della Regione del Veneto – attraverso una convenzione con i vivai di Veneto Agricoltura del valore di 200 mila euro l’anno e il coinvolgimento anche dei privati. I rappresentanti delle autonomie locali hanno osservato come il primo problema per il buon esito dell’iniziativa sia la disponibilità di aree pubbliche per realizzare boschi di pianura, in particolare nelle aree metropolitane. Hanno inoltre invitato il legislatore regionale a prevedere una pianificazione omogenea nella distribuzione delle piante, una adeguata informativa ai Comuni e a monitorare gli esiti nel tempo delle piantumazioni.
Sì, infine, alla proposta di legge presentata dal consigliere Stefano Giacomin (Lega-Lv) in favore degli esercizi commerciali che vendono merci ingombranti a consegna differita, come automobili, autocarri, mezzi agricoli, natanti: tutti articoli che necessitano di grandi superfici espositive, ma non generano grandi afflussi di clienti e hanno quindi un ridotto impatto su viabilità e traffico. Per questo tipo di attività la proposta di legge (pdl 159) si prefigge di modificare la legge vigente sugli insediamenti commerciali (legge 50/2012) riducendo gli standard urbanistici di parcheggio con uno sconto nel calcolo della superficie di vendita: la metratura per il regime abilitativo verrebbe ridotta ad un decimo per gli esercizi fino a 2500 metri quadrati e ridotta ad un quarto per la parte eccedente tale soglia. Il ‘parlamentino’ degli enti locali ha raccomandato che la riduzione del calcolo della superficie di vendita abbia a valere solo per gli standard urbanistici, senza intaccare l’aspetto tributario, al fine di evitare ricadute negative sui bilanci dei Comuni.
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