CRV – Quarta commissione – Ok a Relazione sull’attività svolta nel 2022 dall’Osservatorio regionale
02 Marzo 2023 17:00
La Quarta commissione consiliare permanente, presieduta da Andrea Zanoni (Pd), vicepresidente Roberto Bet (Lega/LV), presente la vicepresidente del Consiglio regionale Francesca Zottis, con delega alla Legalità, ha votato all’unanimità la presa d’atto della Rendicontazione n. 131/2023, ovvero la Relazione sull’attività svolta, nell’anno 2022, dall’Osservatorio regionale per il contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa e la promozione della trasparenza, ai sensi dell’articolo 15, comma 4°, della L.R. n. 48/2012 ‘Misure per l’attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, della corruzione nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile’.
La Relazione è stata illustrata ai commissari dai componenti dell’Osservatorio Bruno Pigozzo e Pierluigi Granata e verrà trasmessa alla Giunta regionale.
Nel documento sono state sintetizzate le proposte in via di elaborazione e le attività svolte dall’Osservatorio nel 2022, con indicazione degli argomenti affrontati nel corso delle 13 sedute che si sono tenute.
Bruno Pigozzo, nel suo intervento, ha sottolineato come “sia assolutamente cruciale il tema della formazione degli operatori della Polizia Locale e dei pubblici dipendenti, per poter disporre di sentinelle dislocate sul territorio”.
Pierluigi Granata invece ha posto l’accento sulla necessità “di rivedere la normativa sulla Polizia Locale, con particolare riguardo ai punti, impugnati dalla Corte Costituzionale, relativi alle competenze per prevenire e contrastare la criminalità organizzata”.
I due componenti hanno anche rappresentato l’opportunità di arrivare a una nuova formulazione della Legge 48/2012, che dovrebbe assurgere a ‘normativa- quadro’, recependo le esperienze maturate anche da altre regioni. A tal fine, il Coordinamento nazionale dei diversi Osservatori redigerà uno schema- tipo di Legge, con particolare attenzione alla disciplina dei beni confiscati alle mafie.
L’Osservatorio aveva delineato un programma indicativo dei lavori, articolato in sette macro-temi o attività: raccolta di informazioni sull’attività delle organizzazioni criminali e sul fenomeno mafioso nel territorio Veneto, compreso il fenomeno delle ecomafie; iniziative di prevenzione della criminalità organizzata attraverso il rafforzamento e la diffusione della cultura della legalità; applicazione della normativa per la trasparenza e per la prevenzione e il contrasto della corruzione; applicazione normativa antiriciclaggio (d.lgs. 90/2017) e promozione di formazione specifica per personale delle PP.AA.; condivisione delle informazioni – Promozione dell’interconnessione delle banche dati di enti pubblici e forze dell’ordine per favorire tanto i controlli da parte delle PP.AA. che le indagini di forze dell’ordine e magistratura; agromafie – attività criminali mafiose nella filiera agroalimentare; formazione – corsi di formazione per i dipendenti della PP.AA. e per addetti della Polizia Locale.
Nel corso delle 13 sedute effettuate nel 2022, l’Osservatorio ha udito gran parte dei soggetti individuati in fase di programmazione e affrontato tutti i temi e le attività proposte, con l’eccezione del tema delle agromafie, che verrà trattato il prossimo anno.
Il metodo di lavoro adottato dai componenti dell’Osservatorio è stato quello di arrivare a decisioni condivise, sul fronte della programmazione dei lavori e dell’elaborazione delle proposte. Nel 2022, in particolare, si segnala l’importante attività di raccolta e analisi di informazioni e documentazioni al fine di elaborare proposte al Consiglio regionale.
Il presidente Zanoni ha sottolineato “il grande lavoro portato avanti dall’Osservatorio regionale” e ha riconosciuto “l’importante impegno profuso dai suoi componenti per approfondire i diversi aspetti legati al contrasto della criminalità organizzata e mafiosa e alla promozione della legalità. Per questo, ci siamo complimentati con i nostri ospiti, Bruno Pigozzo e Pierluigi Granata”.
“Dalla relazione – ha aggiunto Zanoni – sono emersi spunti molto importanti e proposte operative interessanti, in particolare con riferimento alla formazione degli operatori, per renderli più preparati e pronti a rilevare le operazioni sospette. Molto interessanti sono state anche le proposte avanzate per implementare la Legge regionale n. 48/2012, soprattutto sul fronte della lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione”.
Anche il vicepresidente Bet ha evidenziato “il grande lavoro svolto dall’Osservatorio e lo spessore delle valutazioni fatte, i cui risultati devono essere presi seriamente in considerazione, soprattutto con riferimento all’applicazione della normativa antiriciclaggio”. Per Roberto Bet “andrebbe preso ad esempio il modello organizzativo adottato da Azienda Zero, in sanità, che, a fronte di un valore di produzione molto elevato, presenta rischi estremamente ridotti di infiltrazione mafiosa e di commissione di reati legati alla criminalità. Il Piano di Internal Audit di Azienda Zero, infatti, basato sulla valutazione dei rischi e contenente linee di impegno in coerenza con le attività effettivamente realizzabili, vede coinvolto tutto il personale ed è finalizzato alla prevenzione e alla protezione dai rischi aziendali. Si tratta di un modello organizzativo che replica quello adottato dalle grandi aziende/multinazionali, con la previsione di rigidi controlli interni di tutte le attività. Questo, per garantire nelle Pubbliche Amministrazioni standard di legalità ai massimi livelli, esportabili anche ai più grandi eventi, come Milano- Cortina 2026”.
La commissione ha quindi ascoltato il dott. Leonardo Angiulli e la dottoressa Ivana Rizzi, rispettivamente Segretario regionale e Dirigente dell’Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria del Triveneto, in ordine agli infortuni sul lavoro e alle malattie professionali tra il personale della Polizia Penitenziaria del Veneto, con particolare attenzione rivolta ai profili di rischio e alle misure di prevenzione.
Gli auditi hanno soprattutto evidenziato la grave criticità legata alle aggressioni subite dai dipendenti, con numeri allarmanti:1756 sono i giorni di assenza dal lavoro dovuti proprio alle aggressioni.
Con le audizioni di oggi, si conclude il ciclo di approfondimento degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, iniziato a marzo 2022.
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