CRV – Prima commissione – Illustrato il Pdl n. 187 di adeguamento ordinamentale 2023
15 Marzo 2023 13:34
Presentato nella seduta odierna della Prima commissione permanente del Consiglio regionale del Veneto, presieduta da Luciano Sandonà (Lega-LV), Vicepresidente Vanessa Camani (Partito Democratico), alla quale ha partecipato l’Assessore regionale Francesco Calzavara, il Progetto di legge n. 187, d’iniziativa della Giunta, relativo a “Disposizioni di adeguamento ordinamentale 2023 in materia di personale regionale, controlli sugli enti regionali, ordinamento contabile, immigrazione”.
Come ha ricordato l’Assessore Calzavara, l’iniziativa si pone in continuità con l’indirizzo seguito nel corso degli ultimi anni ed è volta ad approvare una serie di norme finalizzate alla semplificazione, alla manutenzione o all’adeguamento dell’ordinamento regionale vigente, prive di impatto sul bilancio regionale, raggruppate per settori omogenei di materie di competenza della Commissione. Le prime quattro disposizioni intervengono in materia di personale. In primo luogo, si propone l’abrogazione di un articolo della L. reg. n. 4/2004 “Norme per la trasparenza dell’attività amministrativa regionale” con il quale si prevede che la struttura regionale competente in materia di risorse umane redige ogni anno gli elenchi completi e dettagliati dei collaudi, delle consulenze e di ogni altro tipo di incarico conferito al personale regionale, per la successiva pubblicazione nel BUR entro il 30 settembre di ogni anno: tale disciplina appare superata alla luce della normativa nazionale che interviene in maniera analoga sulla stessa materia, in particolare la L. n. 190/2012 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione” e del D. Lgs. n. 33/2013 “Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”. L’articolo 2 del Pdl modifica la L. reg. n. 31/1997 “Disposizioni in tema di ordinamento del personale regionale” e propone una semplificazione nello svolgimento delle procedure concorsuali regionali, prevedendo l’esonero dall’eventuale prova preselettiva dei candidati in possesso dei requisiti richiesti dal bando dipendenti dell’Amministrazione che ha bandito il concorso alla scadenza del termine per la presentazione della domanda di ammissione, con almeno cinque anni di effettivo servizio anche in forza di contratti di lavoro a tempo determinato. L’articolo 3 agisce in materia di mobilità del personale tra pubblico e privato, mentre la disposizione successiva è diretta ad adeguare la dotazione organica dell’Agenzia Veneta per i pagamenti (AVEPA, ente strumentale della Regione) nella gestione delle funzioni istituzionali e delle ulteriori attività delegate nel corso degli ultimi anni. Di seguito, il disegno di legge detta una nuova disciplina in materia di controlli sugli enti regionali, assoggettando a controllo regionale i Piani triennali dei fabbisogni di personale, laddove sono previsti, e introducendo invece l’obbligo per gli enti soggetti a controllo regionale, che non siano già tenuti in base alla normativa statale, di adottare il Piano triennale dei fabbisogni di personale e di disciplinare criteri e modalità per il reclutamento del personale stesso. Da tali obblighi vengono esclusi i consorzi di bonifica, enti vigilati e non dipendenti dalla Regione. Il Capo III del Pdl si compone di un unico articolo in materia di ordinamento contabile e prevede l’approvazione da parte della Giunta della competenza ad approvare con regolamento le modalità di utilizzo e gestione dei fondi economali, attualmente disciplinati con provvedimenti amministrativi. Il Capo successivo è diretto a modificare la L. reg. n. 9/1990 “Interventi nel settore dell’immigrazione” per adeguare la durata della programmazione regionale in materia di flussi migratori a quella europea del Fondo Asilo Migrazione ed Integrazione i cui progetti sono di durata triennale, con la soppressione della previsione dell’approvazione da parte della Giunta del programma annuale di iniziative ed interventi da realizzarsi nell’anno, essendo sufficiente quanto contenuto nel piano triennale approvato dal Consiglio regionale. L’analisi puntuale del Pdl n. 187 proseguirà nel corso delle successive sedute della Commissione.
Successivamente, è stata presentata, in vista di un successivo e ulteriore approfondimento e della prosecuzione dell’iter istruttorio nella Seconda commissione consiliare, la Rendicontazione n. 132, ovvero la relazione sulla conformità dell’ordinamento regionale agli atti normativi e di indirizzo dell’Unione europea ai sensi della L. n. 234/2012 che pone una serie di obblighi a carico delle Regioni in materia di adeguamento del proprio ordinamento a quello dell’UE. L’attenzione della Commissione, in via preliminare, si è soffermata sulle procedure d’infrazione a carico dello stato e d’interesse della Regione, in particolare in materia di acque reflue, ambiente e qualità dell’aria e dell’acqua.
Infine, il Garante regionale dei diritti della persona, l’avvocato Mario Caramel, ha presentato alla Commissione la Rendicontazione n. 145, ovvero la relazione della propria attività nell’anno 2022. Il Garante regionale dei diritti della persona è una figura prevista dallo Statuto del Veneto, attuato con la L. Reg. n. 37/2013, che riunisce in un’unica figura (accorpamento operato solo dalle regioni Marche, Molise e Valle D’Aosta) le funzioni del difensore civico, del garante per l’infanzia e l’adolescenza, e del garante dei diritti delle persone private della libertà personale. In estrema sintesi, per quanto riguarda la difesa civica, al Garante sono pervenute, nel 2022, 457 istanze, di cui 138 riguardano il diritto di accesso. Per le attività relative alla tutela dei minori, nel 2022 sono state rivolte all’Ufficio 727 richieste di indicazione di nominativi di persone disponibili ad essere nominati tutore (702 dal Tribunale dei minorenni e 25 dai Giudici tutelari dei Tribunali ordinari) e sono state fornite 43 consulenze alle tutele in atto; nell’ambito dell’attività di ascolto istituzionale volta alla consulenza, mediazione e orientamento, sono stati 158 i fascicoli aperti nel corso dell’anno precedente, e hanno interessato 126 minori. Per quanto riguarda i detenuti (situazione nella quale si inserisce l’operatività della cd. Riforma Cartabia) il Garante ha proseguito nel 2022 il monitoraggio dei 9 Istituti Penitenziari del Veneto, incontrando personalmente i Direttori, i Comandanti, e gli operatori sanitari. Gli accessi agli istituti penitenziari sono finalizzati anche alla effettuazione dei colloqui che i detenuti richiedono al Garante regionale, fermo restando che principalmente le richieste di incontro sono rivolte ai Garanti Comunali, riuniti nel Coordinamento Veneto dei Garanti dei diritti delle persone detenute, coordinato dal Garante regionale, composto dai Garanti istituiti e nominati dai Comuni nel cui territorio è presente un istituto penitenziario. Nel 2022 i fascicoli aperti e trattati sono stati 59: 14 relativi alla Casa circondariale di Padova, 12 di Treviso, 7 di Vicenza, 5 di Belluno, 4 alla Casa di reclusione di Venezia, 3 alla Casa di reclusione di Padova, 3 alla Casa circondariale di Rovigo, 2 alla Casa di reclusione di Verona, 1 relativi alla Casa circondariale di Venezia, e 8 fascicoli relativi a persone in misure alternative, o in situazioni di generale ristrettezza di libertà personale.
L’esame puntuale del provvedimento proseguirà nelle prossime settimane anche nella Quinta commissione consiliare.
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