Dall’antibiotico resistenza alle fragilità: studi innovativi nell’Ausl di Piacenza
14 Aprile 2023 11:08
Antibiotico resistenza, accoglienza delle persone fragili, esiti dell’assistenza domiciliare assicurata dal medico di famiglia. Su questi tre importanti temi vertono gli interventi che alcuni professionisti della direzione medica porteranno al congresso internazionale della Società italiana di igiene, Medicina preventiva e Sanità pubblica 2023 che si svolgerà nelle prossime settimane a Roma. I lavori, che verranno presentati dal dottor Giancarlo Cordani e dalla dottoressa Elda Levonja, saranno inoltre inviati alla pubblicazione sulla rivista indicizzata Population Medicine journal.
Tre studi innovativi che mettono al centro il paziente, la sua presa in carico, la cura e il suo benessere a lungo termine e che “come conseguenza – sottolinea il dottor Cordani, già direttore Stabilimenti ospedalieri periferici e hub periferici oggi – comportano una migliore assistenza ai pazienti, un abbassamento del numero di ospedalizzazioni non necessarie e una consistente riduzione della spesa sanitaria. Sono ricerche che qualificano la nostra Azienda e valorizzano i nostri professionisti e che a Siti di Roma verranno presentate come modelli di lavoro virtuosi”.
È firmato da Giancarlo Cordani, Franco Federici, Elda Levonja, Maria Grazia Silvotti, Maria Cristina Granelli, e Mauro Codeluppi lo studio Progetto di un’applicazione web aziendale per la sorveglianza e controllo delle infezioni correlate all’assistenza associate allo sviluppo dell’antibiotico resistenza nell’Ausl di Piacenza: Implementazione di un sistema telematico integrato per consulenze infettivologiche con percorso guidato nell’utilizzo appropriato corretto dei farmaci carbapenemici e antibiotici ad ampio spettro.
“Si tratta dell’elaborazione di un modello operativo basato sulla piattaforma aziendale preesistente e il coinvolgimento di un infettivologo che valuta e calibra l’appropriata terapia farmacologica: in particolare ci siamo concentrati sugli antibiotici per cui si sono valutati i corretti parametri di somministrazione calibrandoli sul singolo caso, evitando, così, il rischio di antibiotico resistenza con tutte le conseguenze che porta con sé. Attraverso la sinergia tra figure professionali qualificate si è giunto a una procedura di lavoro che migliora l’efficacia terapeutica, migliora l’assistenza ai pazienti soggetti a infezioni nosocomiali e riduce la spesa sanitaria”.
La dottoressa Elda Levonja presenterà il lavoro realizzato con Gaetano Cosentino, Anna Maria Andena, Franco Federici e Giancarlo Cordani dedicato al Progetto pilota nella valutazione degli outcome dell’assistenza domiciliare erogata dal medico di medicina generale, figura chiave nel potenziamento dell’assistenza territoriale alla luce degli obiettivi del Pnrr: l’esperienza nell’Azienda Usl di Piacenza.
“L’indagine si focalizza sull’assistenza domiciliare, sulle metodologie di gestione e sulle conseguenze che un’attenta assistenza domiciliare può avere sul benessere dei pazienti – sottolinea la professionista che curerà la comunicazione orale a supporto del poster – Abbiamo analizzato sia i contratti di assistenza domiciliare programmata sia quelli di assistenza integrata in una arco temporale che andava dal 1 gennaio dal 31 dicembre 2022. È emerso che i pazienti seguiti da medici altamente performanti in termini di cura al domicilio hanno meno accessi al pronto soccorso o ricoveri inappropriati, il che riduce il rischio biologico di infezioni, giova alla risposta fisiologica del paziente alle cure e migliora la percezione di cura alla persona. Il tutto con un netta contrazione della spesa sanitaria”.
Il paziente e il suo benessere sono al centro anche del terzo lavoro che verrà illustrato a Roma realizzato da Giancarlo Cordani, Andrea Magnacavallo, Anna Maria Andena, Massimo Zucchini ed Eleonora Corsalini e dedicato al Progetto pilota e Piano organizzativo in risposta ai bisogni delle persone non autosufficienti o con grave disabilità intellettiva e neuromotoria per l’accesso alle cure nell’ambito dell’integrazione tra ospedale e territorio.
“La domanda che abbiamo messo sul tavolo – evidenzia il dottor Cordani che rappresenterà i colleghi nell’illustrazione del progetto – è come possiamo migliorare l’accoglienza dei pazienti fragili comprendendo con questo termine svariate tipologie di fragilità motorie e psichiche. Ne è derivato un’idea di presa in carico innovativa che utilizza gli strumenti giù inseriti nella struttura che si pone come soluzione immediata e a costo zero dell’accoglienza di questa tipologia di pazienti. Un dovere che dobbiamo abbracciare”.
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