CRV – Consiglio Veneto approva Pdl di adeguamento ordinamentale 2023
16 Maggio 2023 13:14
L’assemblea legislativa veneta, nel corso della seduta odierna, ha approvato con 36 voti favorevoli e 7 astenuti la proposta di legge n. 187, di iniziativa della Giunta regionale e incardinata nella Prima commissione permanente del Consiglio, relativa a “Disposizioni di adeguamento ordinamentale 2023 in materia di personale regionale, controlli sugli enti regionali, ordinamento contabile, immigrazione”, illustrata in Aula dal relatore, la Consigliera Silvia Cestaro (Lega-LV), correlatore, la Vicepresidente della Commissione Vanessa Camani (Partito Democratico).
Come ricordato dalla Consigliera Cestaro, il Pdl n. 187 “Al fine di rispondere alle nuove richieste di regolamentazione o di adeguamento del quadro normativo esistente, propone per l’anno 2023, in continuità con l’indirizzo seguito nel corso degli ultimi anni, l’approvazione di norme finalizzate alla semplificazione, manutenzione o all’adeguamento dell’ordinamento regionale vigente, prive di impatto sul bilancio regionale, raggruppate per settori omogenei”. Le prime quattro disposizioni intervengono in materia di personale. In primo luogo, si propone l’abrogazione di un articolo della L. reg. n. 4/2004 “Norme per la trasparenza dell’attività amministrativa regionale” con il quale si prevede che la struttura regionale competente in materia di risorse umane redige ogni anno gli elenchi completi e dettagliati dei collaudi, delle consulenze e di ogni altro tipo di incarico conferito al personale regionale, per la successiva pubblicazione nel BUR entro il 30 settembre di ogni anno, disciplina superata alla luce della normativa nazionale che interviene in maniera analoga sulla stessa materia. L’articolo 2 del Pdl modifica la L. reg. n. 31/1997 “Disposizioni in tema di ordinamento del personale regionale” al fine di introdurre semplificazioni in materia di prove selettive delle procedure concorsuali regionali, prevedendo l’esonero dall’eventuale prova preselettiva dei candidati in possesso dei requisiti richiesti dal bando che siano dipendenti dell’Amministrazione che ha bandito il concorso alla scadenza del termine della presentazione della domanda di ammissione, con almeno cinque anni di effettivo servizio, anche in forza di contratti di lavoro a tempo determinato. L’articolo 3 interviene in materia di mobilità del personale tra pubblico e privato, mentre la disposizione successiva è diretta ad adeguare la dotazione organica dell’Agenzia Veneta per i pagamenti (AVEPA, ente strumentale della Regione) nella gestione delle funzioni istituzionali e delle ulteriori attività delegate nel corso degli ultimi anni. Di seguito, il disegno di legge detta una nuova disciplina in materia di controlli sugli enti regionali, assoggettando a controllo regionale i Piani triennali dei fabbisogni di personale, laddove sono previsti, e introducendo invece l’obbligo per gli enti soggetti a controllo regionale, che non siano già tenuti in base alla normativa statale, di adottare il Piano triennale dei fabbisogni di personale e di disciplinare criteri e modalità per il reclutamento del personale stesso. Da tali obblighi vengono esclusi i consorzi di bonifica, enti vigilati e non dipendenti dalla Regione. Il Capo III del Pdl si compone di un unico articolo in materia di ordinamento contabile e prevede l’attribuzione alla Giunta regionale della competenza ad approvare con regolamento la disciplina delle modalità di utilizzo e di gestione dei fondi economali, attualmente disciplinati con provvedimenti meramente amministrativi. Il Capo successivo è diretto a modificare la L. reg. n. 9/1990 “Interventi nel settore dell’immigrazione” per adeguare la durata della programmazione regionale in materia di flussi migratori a quella europea del Fondo Asilo Migrazione ed Integrazione i cui progetti sono di durata triennale, con la soppressione della previsione dell’approvazione da parte della Giunta del programma annuale di iniziative ed interventi da realizzarsi nell’anno, essendo sufficiente quanto contenuto nel piano triennale approvato dal Consiglio regionale.
Nel corso della discussione generale, la Consigliera Camani ha evidenziato “La mancanza di interventi che abbiano una proiezione più ambiziosa: siamo di fronte a un progetto di legge che ha indubbiamente una certa valenza tecnica, ma una minima valenza politica”. L’attenzione del correlatore si è particolarmente soffermata sul ruolo di Avepa e più in generale “Sugli assetti delle società strategiche della Regione, con particolare riferimento alla necessità di individuare un soggetto diverso da Veneto Sviluppo per la gestione degli strumenti finanziari, una società partecipata dalla Regione e per il 50% da soggetti che rappresentano il sistema bancario, assicurativo e finanziario e che non può, in base all’ordinamento comunitario, esercitare le funzioni di gestione degli strumenti finanziari regionali; prima della pandemia era cominciato il percorso di dismissione di Veneto Sviluppo e di conferimento di nuove funzioni ad Avepa, un processo che si è interrotto nel periodo emergenziale: il tema deve tornare al centro della nostra attenzione”. Sul ruolo degli enti strumentali e degli ESU è intervenuta anche la Consigliera de il Veneto che Vogliamo Elena Ostanel che ha posto l’attenzione anche sui temi delle graduatorie del personale e della trasparenza dei siti istituzionali “Per consentire un monitoraggio fruibile nei fatti dai cittadini”, oggetto di un ordine del giorno proposto dalla stessa Consigliera Ostanel e approvato dall’Aula.
Al termine della discussione generale, l’Assessore regionale Francesco Calzavara ha annunciato, tra l’altro, l’invio di un Progetto di legge destinato a ridisegnare l’assetto di Veneto Sviluppo che sarà incardinato nelle prossime settimane all’ordine del giorno dei lavori della Prima commissione.
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