Bersani: 5 giorni di terapia intensiva, il fratello: “Ce la farà”

07 Gennaio 2014 18:10

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“Il paziente rimarrà in terapia intensiva il tempo necessario per l’evoluzione della situazione clinica che presumibilmente, come di prassi per questa patologia, si protrarrà per almeno cinque giorni. La prognosi rimane riservata”. È il contenuto del bollettino medico, diffuso nel pomeriggio dall’Ospedale di Parma, sulle condizioni di salute di Pier Luigi Bersani.

Notizia delle 9 – Seconda notte tranquilla per Pier Luigi Bersani, in costante miglioramento dopo l’articolato intervento chirurgico alla testa che è servito a bloccare la lieve emorragia cerebrale che l’aveva colpito la mattina del 5 gennaio, in seguito ad un aneurisma.
Le condizioni di salute del politico piacentino paiono stabili, i parametri vitali sono nella norma e il decorso postoperatorio si conferma positivo; i medici dell’ospedale Maggiore di Parma confermano che sono assenti deficit neurologici.
Bersani resta senza sedazione farmacologica, mantenendosi sveglio e collaborante.
L’ex segretario del Partito Democratico resta ricoverato nel reparto di rianimazione, in prognosi riservata.

Ieri pomeriggio una delegazione di piacentini, guidata dal sindaco Paolo Dosi e del vicesindaco Francesco Cacciatore, si è recata all’ospedale di Parma.
Con loro anche Roberto Reggi, che ha ovviamente lasciato da parte le polemiche dei mesi scorsi per stringersi a Bersani e alla sua famiglia, il segretario provinciale del Pd Gianluigi Molinari e il consigliere comunale Giulia Piroli. In mattinata era stata la volta del parlamentare democratico piacentino Maurizio Migliavacca.

“Le cose per adesso evolvono bene, lui è forte come una roccia, ce la farà. È un duro mite – ha detto il fratello di Bersani, Mauro, medico -. Sono stato chiamato telefonicamente – ha spiegato, ricordando i primi momenti dopo il malore che ha colpito l’ex segretario Pd mentre si trovava a casa domenica – gli ho detto di recarsi al pronto soccorso e che l’avrei raggiunto là, e così è stato. Poi ci siamo affidati a un’ottima sanità”. “Può darsi che qualche stress di troppo – ha aggiunto il fratello – possa avere generato qualche picco pressorio di troppo”.

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