CRV – Approvata legge sul riordino delle partecipazioni societarie regionali
27 Giugno 2023 18:54
Il Consiglio regionale del Veneto, nel corso della seduta odierna, ha approvato con 32 favorevoli e 10 astenuti, il Progetto di legge n. 205, di iniziativa della Giunta regionale, che modifica le leggi istitutive di Veneto Sviluppo e di Veneto Innovazione per il riordino in un unico gruppo delle partecipazioni societarie regionali; relatore per l’Aula, il Presidente della Prima commissione consiliare Luciano Sandonà (Lega-LV), correlatore, la Vicepresidente della stessa Commissione Vanessa Camani (Partito Democratico).
Il Pdl n. 205, in sintesi, modifica le leggi regionali n. 47/75, relativa a Veneto Sviluppo, e n. 45/88, relativa a Veneto Innovazione, per procedere, come ha ricordato anche il relatore Sandonà, a una revisione, adeguandola all’ordinamento nazionale ed europeo, del modulo organizzativo di cui la Regione si è avvalsa per attuare le politiche a favore del territorio prevedendo il riordino degli strumenti regionali in materia di accesso al credito e di agevolazioni alle imprese e una riorganizzazione della società per azioni Veneto Sviluppo, finanziaria partecipata al 51% dalla Regione e per il restante 49% da gruppi bancari. Veneto Sviluppo è destinata a diventare società regionale al 100% con la liquidazione del socio privato a un prezzo finale di circa 40 milioni di euro, a fronte di un valore teorico di 67 milioni, liquidazione per la quale viene utilizzata una parte del patrimonio della Società; Veneto Sviluppo, inoltre, viene considerata società capogruppo operativa a cui afferiscono sia Veneto Innovazione, sia FVS SGR, società di gestione del risparmio, cui vengono affidate rispettivamente: a Veneto Innovazione, la gestione degli strumenti finanziari previsti dalle leggi regionali di sostegno al sistema delle attività produttive, sia gli strumenti finanziari che rappresentano la massima parte delle risorse rese disponibili dalla programmazione comunitaria 2021-2027; a FVS SGR, le attività di investimento che si sostanziano in interventi sul capitale di rischio e in interventi sugli strumenti di debito delle piccole e medie imprese, istituzionalizzando l’attività di operatore di private equity territoriale che raccoglie capitali, sia privati che istituzionali, per investirli nel territorio del Veneto. La holding Veneto Sviluppo come delineata dal PdL opera da un lato quale destinatario, diretto o a cascata, anche mediante la propria partecipata al 100% Veneto Innovazione, di affidamenti in house per la gestione del sistema di finanza agevolata, dall’altro quale società finanziaria regionale tramite la Fvs Sgr, partecipata in questo caso ancora al 100% da Veneto Sviluppo, come soggetto legittimato in forza del “decreto Madia”, ad operare come soggetto che svolge attività di investimento.
Il correlatore della Proposta di legge, la Vicepresidente della Prima commissione Camani, nel corso del proprio intervento introduttivo, ha giudicato condivisibile in linea di principio condivisibile la proposta di riorganizzare le partecipazioni societarie regionali riguardanti Veneto Sviluppo e Veneto Innovazione, in considerazione del fatto che “La scelta della Regione di conferire risorse regionali e comunitarie a Veneto Sviluppo non è conforme all’ordinamento europeo, perché Veneto Sviluppo è una società di capitali misto pubblico-privato: in casi come questo, la normativa europea comunitaria prevede il ricorso al bando di gara anziché all’affidamento diretto”; Camani ha sottolineato inoltre la necessità di garantire al Consiglio regionale la funzione di indirizzo politico e amministrativo delle attività di Veneto Sviluppo e anche la funzione di controllo dell’attuazione di questo stesso indirizzo, chiedendo di intervenire in questo senso sugli Statuti della società, e sottolineando la necessità che le società si strutturino con Consigli di amministrazione e Collegi sindacali in cui sia garantita la pluralità e la rappresentanza delle minoranze, aspetti poi ripresi anche dai colleghi del gruppo nel corso dei diversi, successivi interventi. La capogruppo de Il Veneto che Vogliamo Elena Ostanel, nel riprendere la questione del ruolo del Consiglio, cui ha fatto cenno successivamente lo speaker dell’opposizione Arturo Lorenzoni (Gruppo misto) nell’evidenziare il ruolo delle nuove imprese e dell’imprenditoria giovanile, ha sottolineato anche la necessità di contemplare la possibilità di intervenire nelle crisi aziendali anche attraverso l’acquisto da parte dei dipendenti di aziende (il cd. workers buyout, oggetto di una specifica manovra emendativa), la questione della condivisione del piano industriale con le parti sociali, temi ripresi anche dalle capogruppo Erika Baldin (Movimento 5 Stelle) e Cristina Guarda (Europa Verde). Hanno condiviso la ratio del provvedimento anche il presidente dell’intergruppo Lega-LV Alberto Villanova, il capogruppo di Fratelli d’Italia Enoch Soranzo, il collega Joe Formaggio, e la capogruppo di Forza Italia Elisa Venturini che ha sottolineato con favore la finalità volta a garantire al tessuto imprenditoriale veneto l’accesso tempestivo alla liquidità, attraverso strumenti messi a disposizione dalla Regione, a fronte della contrazione sul territorio di interlocutori in materia di credito.
L’Assessore regionale Roberto Marcato, nel corso del proprio intervento, ha ricordato il lungo e complesso iter che ha accompagnato l’elaborazione della proposta di riordino delle partecipazioni societarie riguardanti Veneto Sviluppo, Veneto Innovazione, Fvs Sgr e Finest, e gli obiettivi che la Regione intende perseguire: maggiore efficienza ed efficacia dell’operatività delle società regionali, economie di scala, mantenimento dell’esperienza maturata dal personale in forza nelle diverse partecipate coinvolte nell’operazione, la possibilità di reinvestire gli utili sul territorio.
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