“Sulla lapide in piazza Cavalli non c’è Ettore Rosso, medaglia d’oro”
12 Settembre 2023 04:12
A Roma gli hanno intitolato una caserma che è sede del Comando del Genio. A Monterosi, vicino a Viterbo, dove trovò la morte, un sacrario lo ricorda. E allo stesso modo una lapide affissa sul comune di Gropparello rievoca le sue radici di Montechino. Anche una compagnia di genieri porta il suo nome. Eppure di Ettore Rosso, ufficiale del Genio morto per salvare Roma dall’avanzata tedesca e medaglia d’oro al valor militare alla memoria, non c’è traccia sulla lapide in piazza Cavalli che ricorda i piacentini morti in battaglia e insigniti con la medaglia d’oro.
Proprio pochi giorni fa della lapide si è parlato perché il presidente dell’Associazione combattenti e reduci Raffaele Campus ha espresso l’intenzione di restaurarla, dato che i nomi incisi ormai risultano quasi illeggibili. Ciò che però salta benissimo agli occhi è l’assenza di Rosso, nato a Montechino di Gropparello e morto il 9 settembre 1943 sulla via Cassia nel tentativo di impedire l’avanzata sulla capitale della terza Divisione tedesca “Panzergranadieren”. La segnalazione arriva dal giornalista Ippolito Negri: “Ettore Rosso fu uno dei primi piacentini a essere insigniti della medaglia d’oro anche perché, come si legge nella motivazione della decorazione, “senza sbandamenti morali o crisi di coscienza, sapeva distinguere immediatamente quale fosse il suo dovere” – spiega Negri – è una figura che merita di essere ricordata e che altri Comuni e province infatti ricordano bene con sacrari, monumenti e addirittura caserme a lui intitolate”.© Copyright 2024 Editoriale Libertà