Acque in movimento: al Politecnico si progetta il futuro del territorio
28 Settembre 2023 16:10
Moving Waters è un titolo che si può leggere in 2 modi: il primo è legato alla dimensione fisica del Fiume Po, che scorre e modifica la sua portata, in maniera sempre più imprevedibile a causa dei cambiamenti climatici. Il secondo, riguarda invece una dimensione “virtuale”, legata alla competenza delle nuove generazioni, che generano flussi di conoscenze, trasformando radicalmente il modo di pensare l’architettura e gli ambienti costruiti delle acque in movimento. Come ogni anno è Sara Protasoni (Professore Ordinario di Architettura del Paesaggio al Politecnico di Milano e coordinatore del corso di laurea magistrale in Sustainable Architecture and Landscape Design del Polo di Piacenza) a dirigere, insieme ad un gruppo di colleghi, la 4^ edizione del workshop Landscape Of[f] Limits. L’evento, che ha coinvolto per 2 settimane oltre 100 persone, tra studenti, docenti e relatori, ha l’obiettivo di stimolare la parte più dinamica e “libera” del pensiero progettuale, la sola capace di lasciare in eredità un ricco patrimonio di idee e di visioni. “Ci concentriamo su tematiche – spiega Sara Protasoni – che è impossibile ignorare e che danno agli architetti un rinnovato senso di responsabilità. Penso alle forme dell’acqua, agli invasi, alle coste, alle opere idrauliche, sempre più stressate da cicli di siccità alternati a piogge intense. Quelle che eravamo abituati a chiamare emergenze (come le recenti alluvioni in EmiliaRomagna) sono ormai la normalità. La nostra società e la nostra cultura devono mettersi alla prova, progettando luoghi e spazi capaci di adattarsi agli effetti dei cambiamenti climatici”.
“Quello che emerge è che, oggi più che mai, l’acqua è elemento chiave di rinnovamento dei paesaggi. Anche, e soprattutto, a Piacenza. Viaggio studio a Caorso, dove vince la natura, nessuno di loro era nemmeno nato quando il referendum del novembre 1987 spense di fatto la Centrale di Caorso”.
Con la sagoma degli edifici in fase di dismissione sullo sfondo, ragazze e ragazzi hanno percorso le aree golenali tra Caorso e le rive del Po: un ambiente naturale che ha conservato negli anni un’altissima qualità ecologica e che oggi diventa – nella visione futura dell’intervento di rinaturalizzazione – fattore fondamentale su cui basare il processo di trasformazione.
“Emerge la complessità degli habitat contemporanei – spiegano Giulia Cazzaniga e Federico Di Cosmo, docenti di Architettura del Paesaggio – elemento di confronto e di riferimento per gli architetti, soprattutto delle giovani generazioni”.
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