“Domino”, il thriller che esplora intrighi e pericoli al confine tra realtà e fantasia

29 Settembre 2023 18:54

La storia che Alberto Brero racconta in “Domino”, suo romanzo d’esordio pubblicato dal Gruppo Albatros il Filo, è un racconto di fantasia: la conformazione di una distopia immaginaria e allegorica che nasconde qualcos’altro, oltre all’intrattenimento che offre nella lettura.

La narrazione coinvolgente e tanto scorrevole quanto accattivante, che suscita immediato interesse e spinge a godersi l’opera tutta d’un fiato, racchiude, come ogni allegoria o distopia, un intero universo di possibilità che non si distanziano troppo dal reale, che spinge il lettore a domandarsi che cosa accadrebbe se le premesse di “Domino” fossero successe davvero. Nel rispondere a questa domanda, la penna di Alberto Brero dimostra di sapersi districare elegantemente, ponendo basi solide al suo universo immaginario, tanto plausibili da suscitare l’immediata sospensione del giudizio nel lettore, immergendolo così in un racconto intrigante, sempre capace di stupire tramite un’attenta disposizione delle informazioni e dei colpi di scena.

Toccando temi attuali e rievocando recenti ricordi che ancora incutono timore, Alberto Brero racconta lo svolgersi della sua storia dal punto di vista politico e sociale, parlando di una tensione tra USA e Cina che esplode coinvolgendo il mondo intero, ma non si tratta di una guerra combattuta dai militari né di un olocausto nucleare, quella che si svolge è un’altra tipologia di conflitto, più subdola e spaventosa. Un’arma che fa leva su alcune delle attuali e più radicate paure degli esseri umani: la perdita di ciò che tanto la nostra specie si è impegnata a ottenere nel corso della sua storia, non soltanto la sua civiltà, ma anche la capacità di pensiero razionale, la stessa coscienza umana è in pericolo di fronte alla minaccia che Alberto Brero profila nel suo romanzo. Un’avventura descritta dal punto di vista di due protagonisti che, loro malgrado, si trovano coinvolti in macchinazioni e dinamiche occulte infinitamente più grandi di loro stessi e di quanto possano inizialmente immaginare. “Domino” racconta una storia appassionante che, fin dalle sue curiose premesse riesce a tenere il lettore incollato alle pagine, stimolando curiosità e attenzione tramite un abile utilizzo di colpi di scena e momenti di suspense. Ne risulta una lettura piacevole e godibile da tutti: è un’opera che non stanca, non si perde nel superfluo e non smarrisce mai la sua strada, procedendo dritta nella sua narrazione, in una catena di eventi che si susseguono come tasselli del domino che cadono uno dietro l’altro, verso l’inesorabile finale.

“Quello che c’era su quelle fotografie era davvero unico. Si vedevano moltissimi animali, di specie completamente diverse, anche antagoniste, spostarsi tutte insieme nella stessa direzione. Nella prima foto in questione, quella più dettagliata, si vedeva un branco di leoni, seguiti dai cuccioli di diversa età e dietro ancora le leonesse. Ma la cosa eccezionale era che davanti ai leoni c’era un branco di gazzelle e uno di antilopi, a pochi metri da questi. Nelle successive fotografie, dietro alle leonesse, si vedevano gruppi di bufali, di elefanti, di giraffe. Davanti alle antilopi e alle gazzelle c’era un branco di iene. I gruppi erano perfettamente distinguibili, non erano mischiati. Ognuno marciava con la propria specie alla stessa velocità, stessa andatura. Questo lo si poteva dedurre dalla serie di fotografie scattate eccezionalmente a pochi secondi di distanza dando così un senso di movimento. Predatori e prede. Era spaventoso, contro natura, ma allo stesso tempo magnifico”, questa è la premessa, il primo elemento particolare che viene presentato dalla narrazione di Alberto Brero da cui poi si svilupperà la trama, inoltrandosi in sentieri inaspettati e interessanti: il conflitto immaginario che l’autore descrive si sviluppa sul piano politico, coinvolgendo ogni nazione con conseguenze impreviste anche per gli attuatori del piano sovversivo in atto da una delle grandi potenze in gioco: ciò che muove la trama è proprio il tentativo di scoprire e contrastare le oscure dinamiche che prendono forma durante lo svolgersi della narrazione. Il confronto dei protagonisti con la realtà che si cela dietro gli eventi descritti nel romanzo, graduale ma in un certo senso inevitabile, lascia col fiato sospeso nel suo svolgersi tra le pagine del romanzo e colpisce come un pugno nello stomaco nel suo epilogo. È importante sottolineare che seppure “Domino”sia il primo romanzo di Alberto Brero, la sua narrazione non manchi d’esperienza e sia tutt’altro che ingenua e questo lo dimostra anche nella conclusione della sua opera: senza lasciar trapelare alcuna anticipazione al riguardo, è possibile affermare che l’autore non sia caduto nell’ingenuità di attribuire al finale una soluzione definitiva e assoluta al conflitto raccontato nella sua opera. Non un lieto fine, dunque, ma un giusto epilogo che chiude il cerchio della narrazione in modo plausibile e maturo, lasciando uno spiraglio aperto che spinge il lettore a domandarsi cosa potrebbe accadere dopo. “Domino” non è un romanzo facile da inquadrare in un solo genere, ma è tinto di diverse sfumature. Certamente, seppure sia frutto di fantasia, non è un romanzo che parla di eroi senza macchia: i personaggi che muovono i propri passi in quest’opera sono tanto realistici da risultare plausibili nelle loro paure, nelle prese di coscienza e nel coraggio che in certe occasioni sanno dimostrare, non appunto come eroi che non conoscano il timore, ma dovendolo affrontare e facendoci i conti sempre più da vicino.

La libertà è il tema principale affrontato nella narrazione di “Domino”: come la libertà possa ritorcesi contro chi pensa di averla ottenuta e come questo concetto possa essere manipolato, deviato e distorto in nome di una diversa morale. È una distopia che ipotizza un tentativo di sottrazione della libertà dall’individuo, andando a suscitare una paura molto attuale insita nell’animo di chiunque: pochi pensieri risultano più spaventosi dello smarrimento del proprio libero arbitrio, caratteristica che ci rende ciò che siamo e che fa di noi esseri umani, senza il quale semplicemente non saremmo in grado di vivere, ma anche ammesso che lo fossimo non saremmo nient’altro che automi senza coscienza, dunque non realmente vivi. Difficile immaginare uno scenario peggiore, un’ipotesi più spaventosa di questa, proprio per la sua attualità: non risulta implausibile pensare alla manipolazione della libertà individuale tramite mezzi di intrattenimento e informazione per ottenere il potere assoluto, così come è stato attuato dai totalitarismi, ma con nuovi e più potenti strumenti.

L’attenzione ai dettagli nella descrizione di ambientazioni suggestive e intrighi affascinanti rende l’opera di Alberto Brero una lettura piacevole, e scorrevole, approcciarsi a “Domino” non è un’esperienza impegnativa, seppure sia molto coinvolgente: questo perché riesce ad affascinare senza sforzo, grazie alla narrazione avvincente e alla curiosità degli eventi narrati vividamente e con passione.

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