Crimini nel piacentino: 800 in più nel 2013, oltre 7mila furti. I dati
22 Gennaio 2014 19:25
Nell’ultimo anno i crimini sul territorio piacentino sono passati da 11.874 del 2012 a 12.706. I dati denotano un aumento del fenomeno e una netta inversione di tendenza, rispetto al trend costantemente in calo degli ultimi anni.
La fotografia generale di tutta la provincia (capoluogo compreso) è stata scattata dalla Prefettura: l’andamento del crimine, registrato sul territorio locale per l’anno 2013, é in sintonia con i numeri forniti a dicembre dalla Questura, in quel caso però, inerenti solo i reati avvenuti in città e per i quali sono stati chiamanti a intervenire gli agenti di polizia.
I dati complessivi segnalano che il fenomeno di maggiore rilievo è rappresentato, come in passato, dai reati contro il patrimonio e dalle rapine ai danni di istituti di credito.
Nel 2012 si erano verificate 135 rapine, mentre l’anno successivo ne sono state registrate 160. Invariato il numero dei colpi messi a segno in banca (10 in entrambi gli anni) , mentre negli ultimi 12 mesi sono assenti rapine in uffici postali.
Impennata dei furti, passati dai 6.566 del 2012 ai 7.840 dello scorso anno, in particolare nelle abitazioni di città a provincia; ben 1.590 hanno ricevuto la sgradevole visita dei ladri, a fronte delle 1.289 del 2012.
Crescono anche i furti con strappo, passati da 30 a 36, in esercizi commerciali (619 contro 535); 796 quelli perpetrati sulle auto in sosta erano 634 nel 2012). I furti di autovetture sono passati dai precedenti 215 agli attuali 301.
In evidenza anche le caratteristiche che favoriscono i reati predatori nel Piacentino: in particolare la grande accessibilità e le numerose vie di fuga, offerte dalla ramificazione della rete viaria locale.
All’attenzione anche la provenienza degli autori dei reati, prevalentemente in arrivo dal Torinese, dall’Astigiano e dall’Alessandrino. Un fenomeno che dà vita ad una particolare forma di pendolarismo criminoso.
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