Seconda commissione–Criteri concessione contributi per ricomposizione ambientale aree cava degradate
02 Novembre 2023 14:26
La Seconda commissione consiliare permanente, presieduta da Silvia Rizzotto (Lega- LV), vicepresidente Jonatan Montanariello (Pd), ha espresso, con i voti della maggioranza, parere favorevole alla Giunta regionale sulla PAGR 318 “Contributi per la ricomposizione ambientale di aree di cave degradate. Definizione criteri e modalità per il riconoscimento dei contributi”, di cui all’articolo 29, comma 3°, della L.R. n. 13/2018, che prevede che ‘la Giunta regionale determina, sentita la competente commissione consiliare, (…) modi e criteri per il riconoscimento dei contributi e procede all’assegnazione di questi ultimi. In ogni caso, il beneficiario del contributo non può essere il titolare dell’autorizzazione della cava’.
Il comma 1° dell’articolo 29 prevede che la ‘Regione promuove la ricomposizione ambientale delle aree di cava degradate mediante la concessione di contributi per opere ed interventi di interesse pubblico, fermi restando gli adempimenti già imposti a carico del responsabile dell’attività estrattiva’, mentre il 2° comma dà una definizione di aree di cava degradate ‘i siti sui quali si sia svolta attività estrattiva senza che sia stata successivamente eseguita una adeguata ricomposizione ambientale, ovvero i siti che, comunque, non sono più correttamente inseriti nel contesto ambientale locale’.
È stato dato il primo via libera al Disegno di legge della Giunta regionale “Modifica all’articolo 41 della L.R. 30 ottobre 1998, n. 25, ‘Disciplina ed organizzazione del trasporto pubblico locale’” (Pdl 197). Ora la proposta normativa verrà trasmessa alla Prima commissione per acquisire il parere di competenza sulla clausola di neutralità finanziaria.
Il Pdl 197 propone di allargare la platea dei soggetti autorizzati a svolgere le attività di accertamento e contestazione delle sanzioni poste a carico degli utenti dei servizi di trasporto pubblico locale, al fine di porre in atto un maggior contrasto al fenomeno dell’evasione tariffaria e a comportamenti scorretti nell’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico locale sfocianti, in alcuni casi, anche in episodi di violenza verbale e fisica. Ai dipendenti delle aziende affidatarie dei servizi di trasporto e alle guardie particolari giurate allo scopo autorizzate, si dovrebbero aggiungere anche i dipendenti delle società che partecipano alla proprietà degli stessi affidatari dei servizi di TPL.
Alla presenza del vicepresidente della Regione, Elisa De Berti, è stato illustrato il Progetto di legge n. 237 della Giunta “Modifiche e integrazioni alla L.R. 30 ottobre 1998, n. 25, ‘Disciplina e organizzazione del trasporto pubblico locale’ e successive modificazioni e relative disposizioni transitorie e finali”.
La proposta normativa, in coerenza, tra altre disposizioni, con le previsioni del Piano Regionale dei Trasporti, approvato nel luglio 2020, completa il processo di riorganizzazione del trasporto pubblico locale, rivedendo il ruolo regionale e le caratteristiche del soggetto regolatore dei servizi di TPL. Questi i principali obiettivi perseguiti: ridefinizione dei perimetri dei Bacini territoriali ottimali e omogenei; individuazione della forma giuridica degli Enti di Governo dei Bacini più adeguata a garantirne una maggiore operatività; rafforzamento della presenza della Regione in sede programmatoria e di controllo.
Per quanto attiene alle spese di funzionamento, si prevede che le Agenzie per il trasporto pubblico locale siano costituite con risorse umane, strumentali e finanziarie messe a disposizione dagli enti partecipanti, in ragione della percentuale di partecipazione e senza maggiori oneri a carico del sistema.
È stato dato il primo via libera al Progetto di legge n. 226 della Giunta regionale “Modifiche alla L.R. 21 novembre 2008, n. 21, ‘Disciplina degli impianti a fune adibiti a servizio pubblico di trasporto, delle piste e dei sistemi di innevamento programmato e della sicurezza nella pratica degli sport sulla neve’”. Ora la proposta normativa verrà trasmessa alla Prima e alla Sesta commissione per acquisire i pareri di rispettiva competenza.
In particolare, le modifiche proposte, da una parte vogliono meglio disciplinare la normativa nella parte in cui si prevede che il soggetto gestore delle aree sciabili presenti alla Provincia territorialmente competente una dichiarazione di disponibilità dei terreni ove si vanno a realizzare le infrastrutture. Qualora la disponibilità dei terreni da parte del soggetto gestore venisse meno nel corso della durata dell’autorizzazione, allora il soggetto autorizzato dovrebbe presentare un’istanza all’Ente provinciale competente per la costituzione coattiva della servitù.
Dall’altra, oltre agli impianti a fune e alle piste, verrebbero inseriti anche gli impianti di innevamento programmato tra le infrastrutture per le quali le Province sono competenti per la costituzione coattiva di servitù.
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