Il contratto indeterminato negato all’ex malata. “Un’ingiustizia”
10 Novembre 2023 05:06
Liquidata con un messaggio whatsapp la sera prima di iniziare a lavorare. “Purtroppo per la sua assunzione sono sorte delle complicazioni, trattandosi di invalidità al 70% siamo costretti ad assumerla con dei vincoli che però non possiamo gestire, mi dispiace ma devo rinunciare a lei”. E così il sogno di un contratto a tempo indeterminato per un lavoro come donna delle pulizie si è infranto contro il muro del verbale di invalidità. Alda (il nome è di fantasia) ha avuto un tumore al seno dieci anni fa: non ha più avuto recidive, sta bene e di quella brutta esperienza l’unica traccia è rimasta sul certificato di invalidità che ha.
“Avevo mandato il curriculum e ho fatto il colloquio – spiega – era andato bene, la persona si era mostrata contenta: sarà che ho esperienza, insomma, praticamente sembrava che tutto fosse a posto. Ricevo una telefonata in cui mi chiedono di iniziare l’indomani pomeriggio e di inviare anche tutti i documenti per l’assunzione, compreso il verbale di invalidità che obbligatoriamente sono costretta a mostrare”. Alda è tranquilla, pensa di avere già il lavoro in mano avendo un appuntamento preciso, un orario e un luogo fissato per l’indomani per iniziare: ma la vita e l’iter non concluso della legge sull’oblio oncologico (ossia il diritto di una persona guarita da un tumore a non fornire informazioni sulla propria condizione pregressa) a volte sanno riservare brutte sorprese.
“Alle sette e mezza di sera ricevo un messaggio sul cellulare – spiega la piacentina – è il datore di lavoro e mi dice che sono sorte delle complicazioni per la mia assunzione perché sono invalida al 70 per cento. Ho spiegato che questo non mi ha mai impedito di lavorare e anche di fare le pulizie e mi è stato risposto che i contratti di lavoro per gli invalidi impongono all’azienda determinate condizioni che per questo specifico impiego non si potevano garantire”.
“Io mi chiedo anche perché non si consenta al datore di lavoro che assume un malato oncologico di avere delle agevolazioni tali senza dover passare da una burocrazia assurda – spiega la presidente di Armonia Romina Cattivelli – da un lato infatti è doveroso portare avanti questa battaglia per la legge sull’oblio oncologico e sollecitare il Senato perché si pronunci quanto prima; dall’altra però sarebbe anche importante fare in modo che i datori di lavoro fossero messi nella condizione di assumere gli ex malati oncologici senza andare incontro a problematiche burocratiche complesse. Queste di fatto portano poi i datori a evitare le assunzioni piuttosto che confrontarsi con la burocrazia”.
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