Fiorenzuola: parte cantiere e due associazioni restano senza sede
14 Novembre 2023 04:37
Squilla a vuoto da oggi il telefono nelle sedi Auser e Fiorenzuola Oltre Confini (Foic), i locali dell’edificio in Piazzale Massimo d’Azeglio infatti, ieri mattina sono stati transennati e chiusi dalle reti di cantiere, per l’inizio dei lavori di restauro dell’immobile, previsti da un anno e mezzo e finanziati per 1 milione di euro con fondi Pnrr. Mentre per la Foic, come recita un cartello affisso sulla porta del loro ufficio, è già stato individuato uno spazio alternativo nella scuola Scapuzzi, per l’Auser, una collocazione alternativa al momento sembra ancora non esserci.
Ieri mattina quindi, una delle impiegate dell’associazione Auser Tiziana Ferri, ha raggiunto l’ufficio in piazzale Massimo d’Azeglio, per portare avanti, come di consueto, la programmazione dell’attività per il servizio “Taxi sociale”.
Il telefono squilla come sempre spesso, sono gli anziani o i loro famigliari che chiedono di fissare una data per accompagnare le persone in strutture ospedaliere, oppure ambulatori per sottoporsi a controlli medici o ricoveri; proprio da questo piazzale, i volontari, partono con i mezzi per svolgere il servizio di trasporto. L’associazione, non avendo uno spazio alternativo e avendo la necessità di portare avanti con continuità il servizio, non ha voluto abbandonare la sede fino a quando l’impresa edile è arrivata a bussare alla loro porta.
“Questa mattina l’impresa mi ha invitato ad uscire dalla sede- ha raccontato Tiziana Ferri– ho risposto loro che come associazione non sappiamo dove altro collocarci e dove sistemare i nostri documenti”.
Il sindaco Romeo Gandolfi, assieme all’assessore all’urbanistica Franco Brauner, hanno raggiunto la sede annunciando una possibile soluzione alternativa. Ma Franco Pastorelli, coordinatore dell’Auser protesta: “Noi abbiamo bisogno di una risposta concreta, da un anno e mezzo l’amministrazione è al corrente dell’inizio dei lavori e ad oggi, ci troviamo in strada, senza una sede in cui operare e senza sapere dove lasciare i nostri taxi”.
I DETTAGLI NELL’ARTICOLO DI VANESSA BENEDETTI SU LIBERTÀ
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