Due euro per far assaggiare i salumi: “Piatto condiviso”. Polemiche al ristorante
01 Dicembre 2023 04:39
Salumi, formaggi, tre risotti, pane, acqua, birra e vino. Totale: 124 euro. Ma attenzione a un dettaglio riportato sullo scontrino: “Piatto condiviso”, che ammonta a sei euro. Lo segnala un piacentino, Achille Italia, che nei giorni scorsi si è recato insieme ad alcuni amici in un ristorante nel centro storico della nostra città, aperto da un paio di mesi. E torna così ad accendersi, a livello locale, il dibattito sul sovrapprezzo sul conto per avere un piattino per condividere una pietanza a tavola. La scorsa estate le polemiche si erano infiammate sui social network, dopo una forte presa di posizione di Selvaggia Lucarelli su Instagram nei confronti di un’attività ligure.
“L’ho trovata una scelta sconveniente – dice Italia – chiedere due euro per un piatto condiviso è fuori dal comune. Tra l’altro, il ristorante ha fatto pagare tre piattini, per un totale di sei euro, anche se l’antipasto di salumi era già per due commensali. Insomma, a due di noi il piatto spettava già di diritto. Ma è comunque assurdo parlarne, c’era solo una persona che voleva assaggiare un po’ di salume… Nulla di più”.
Il titolare del ristorante piacentino, contattato da Libertà, ribatte che “ci sono alcune persone che approfittano dei piatti condivisi, così abbiamo deciso di inserire un sovrapprezzo per scoraggiare i clienti che occupano i tavoli smezzando un antipasto o un primo. Il costo per l’attività è eccessivo e dannoso. Un piatto in più comporta un giro in più del cameriere e un ulteriore lavaggio. Si tratta di una cifra irrisoria – aggiunge il ristoratore – il piatto condiviso viene fatto pagare due euro. Certo, il sovrapprezzo scatta per le tavolate piccole, in modo che l’aumento incida poco. Consumare un piatto da 12 euro in due, quindi sei euro a testa, non è tollerabile. Lamentele? Sì, solo una volta un cliente ha ritenuto inopportuna questa scelta – conclude il titolare – ma la clausola è indicata sul menù”.
IL SERVIZIO DI THOMAS TRENCHI:
© Copyright 2024 Editoriale Libertà
NOTIZIE CORRELATE