“La verità di Rode, una madre in cerca di giustizia”, l’intensa storia di una madre afflitta
30 Novembre 2023 12:33
“La verità di Rode, una madre in cerca di giustizia” racconta un’aspra e vivida realtà che potrebbe risultare difficile anche soltanto da immaginare per chiunque abbia vissuto una vita ordinaria, mediamente agiata, ostacolata “soltanto” da quei problemi inevitabili che occasionalmente si presentano a tutti.
Pubblicata da Europa Edizioni nella collana “Chronos” che raccoglie le autobiografie di chiunque abbia una storia da raccontare, l’opera di Tellez Puma rivela la tragicità della sua complicata esperienza fin dalla sua infanzia in Bolivia, ripercorrendo con nitidezza gli episodi che più hanno lasciato il segno nei suoi ricordi fino ad arrivare a oggi: la sua voce autoriale suona inasprita dal suo difficile trascorso, cattura i momenti più intensi da lei vissuti elaborandoli contemporaneamente con forza e livore, lasciando trasparire una rabbia giustificata e mai del tutto risolta.
Le parole di Rode Jael Tellez Puma sono capaci di far ribollire il sangue nelle vene dei lettori; tra le pagine di “La verità di Rode” sono descritte le più gravi ingiustizie che una madre possa subire: violenza, separazione, inganno e la sfiducia. In tutta l’opera si percepisce sempre più chiaramente il bisogno dell’autrice di ricevere quell’ascolto che le è stato negato più e più volte nel corso della sua vita, accusata di colpe che non aveva, trattata crudelmente anche da chi avrebbe dovuto tutelare i suoi bisogni e quelli delle sue due figlie. Non si tratta di una lettura da affrontare a cuor leggero, ma di un’esperienza tanto immersiva da suscitare immediata empatia; risulta addirittura frustrante nei momenti di maggiore difficoltà: riesce a trasmettere con precisione l’angoscia subita dall’autrice negli eventi descritti, la sua rabbia e il suo dolore risuonano nel petto del lettore come se gli appartenessero. Non c’è però soltanto il dolore racchiuso in questa autobiografia, seppure questo sia un elemento centrale dell’intera narrazione, compaiono anche momenti di conforto tra le pagine dell’opera, si intuisce che anche soltanto il raccontare la sua storia per Tellez Puma sia stato d’aiuto, un balsamo per quelle ferite psicologiche che ancora oggi porta dentro di sé: è l’autrice stessa a confermarlo nei ringraziamenti a conclusione della sua opera, raccontando di aver iniziato a scrivere la sua autobiografia perché aveva bisogno di essere ascoltata, avendo sofferto per aver creduto che la sua voce non avesse alcun valore dopo essere stata fraintesa e manipolata più di quanto chiunque meriterebbe. “Per me è stato davvero importante riuscire ad avere la possibilità di raccontarmi”, racconta l’autrice, pur ammettendo che ripercorrere alcuni degli episodi raccontati nella sua opera sia stato particolarmente difficile, “alla fine di ogni capitolo sentivo un immediato sollievo. Era come se imprimendo i miei sentimenti su carta, questi diventassero meno taglienti”.
“Tagliente” è un aggettivo che esprime perfettamente alcuni dei passaggi più dolorosi della storia che Tellez Puma rivela ai suoi lettori: è un dolore affilato quello che l’autrice racconta, capace di ferire profondamente e lasciare segni indelebili sulla pelle e sulla mente.
“La verità di Rode, una madre in cerca di giustizia” non è una semplice storia, ma una testimonianza preziosa: rivela gli estremi di una realtà spietata, sorda e ingiusta, della forza di una donna che a lungo si è creduta debole ma che ha saputo sopportare sulle sue spalle un peso che ben pochi avrebbero saputo sostenere, e che continua a lottare. È un’opera di fronte a cui non si può restare indifferenti: straziante e ispiratrice di profonde riflessioni, la storia di una madre che non si è mai arresa. Alcune storie non possono essere ignorate, per quanto dolorose possano essere: sono quelle che vale la pena raccontare, dietro cui si nasconde la forte volontà dell’autore di farsi sentire, la sua urgenza nel rivelare qualcosa che soltanto lui o lei conosce, ma che può servire a chiunque, come fonte d’ispirazione o di conoscenza. “La verità di Rode” racconta una di queste storie che nasce dal bisogno di farsi sentire e che arricchisce i suoi lettori con la conoscenza di un mondo spietato e reale, che non si svolge in qualche luogo lontano e imprecisato di cui si sente parlare in TV, ma proprio in Italia, dove Tellez Puma si trasferisce in giovane età dopo l’infanzia e l’adolescenza trascorse in Bolivia, inizialmente non per sua scelta, ma obbedendo alla decisione presa da sua madre. Il rapporto intenso e altalenante tra l’autrice e la madre è una tematica centrale nella prima parte dell’opera, Tellez Puma riesce a scavare nelle motivazioni e nei comportamenti di entrambe ripercorrendo quei primi anni vissuti in una famiglia numerosa e povera; dimostra di saper perdonare, un altro elemento fondamentale nella narrazione di quest’opera che nella seconda parte invece dimostra l’esistenza di colpe che non possono essere perdonate.
“Era il dodici luglio. Il comandante della caserma mi aspettava. Mi ricevette molto gentilmente, mi fece accomodare e, quando mi vide nervosa, provò a tranquillizzarmi. Mi disse che non c’era motivo di essere tesa, che non avevo nulla da temere. Dentro di me pensavo: come posso stare tranquilla con tutto quello che mi sta succedendo?”, racconta Tellez Puma nella sua opera con precisione: “Poco dopo arrivarono due assistenti sociali e il mio nervosismo crebbe. Una delle due fece per stringermi la mano. Le porsi la mia, sudata e tremante. Mi aspettavo che, mentre ero impegnata a fare la denuncia, avrebbero preso le mie bambine e le avrebbero portato via. Il comandante chiese loro di uscire e di lasciarci soli, ma loro non si mossero. Fingendo di non aver sentito, rimasero ad ascoltare mentre raccontavo tutto quello che era successo. «È sicura di aver raccontato la verità?», chiese una delle assistenti sociali. Io la guardai sbigottita. «Ho l’impressione che questa donna stia inventando tutto solo per trovare un posto dove stare», disse al capitano. «Ho già una casa», le risposi. «Magari l’affitto è troppo alto e vuole trovare una soluzione migliore?»”
“La verità di Rode, una madre in cerca di giustizia” è un’opera che vuole essere letta tutta d’un fiato e a denti stretti: è con poche e semplici parole che l’autrice riesce a raccontare situazioni estremamente complesse sul piano emotivo, facendo trascorrere gli anni in pochissime pagine per poi concentrarsi su quegli episodi che hanno inciso più profondamente i suoi ricordi. È un racconto di intenso dolore e fugaci momenti di gioia, di paura e di fiducia mal riposta. Racchiude un intero mondo di emozioni ed episodi talmente torbidi da essere insondabili per chiunque non li abbia vissuti e che Tellez Puma rivela nella sua opera con grande sincerità e coraggio, meritando l’attenzione e l’ascolto che cerca e donando in cambio questa sua storia con tutta la forza che contiene.
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