Negozi, bar e servizi: “Traino nel 2023 ma in nove mesi chiuse 126 imprese”
10 Dicembre 2023 15:01
Commercio, turismo (bar, ristoranti, hotel), servizi. Il terziario, nella provincia di Piacenza, resta un traino per l’economia locale, e il 2023, messo sotto la lente fino al 30 settembre scorso, lo conferma. Un traino che genera 5,7 miliardi di ricchezza (dei 7,8 totali provenienti dalle imprese extra agricole), che contiene il 63% delle imprese piacentine e che occupa oltre 46mila persone. I numeri più recenti sono stati forniti dall’Osservatorio economico sulle imprese del terziario realizzato da Format Research (in collaborazione con l’Istituto di ricerca Format Research), per conto di Confcommercio Piacenza. Resta però un “ma” che proietta ombre lunghe su tutto il 2024 e il futuro a venire. L’inverno delle nascite non riguarda solo la demografia pura. C’è anche nelle imprese del terziario: al 30 settembre è risultato in peggioramento il saldo tra imprese nuove e imprese cessate. Le nuove iscrizioni sono state 75 (contro le 90 del 2022) e in parallelo sono cresciute le cessazioni di impresa: 126 da gennaio a settembre (erano state 106 l’anno prima). Le micro imprese (da 1 a 9 lavoratori) fanno ancora la parte del leone (sono il 96,3%). “Il terziario, pur con tutto il suo peso nell’economia della nostra provincia – valuta Raffaele Chiappa, presidente di Confcommercio Piacenza – è anche quello più in difficoltà”. A minare la serenità generale, soprattutto del commercio (alimentare e non alimentare, in particolare il settore abbigliamento), sarebbe la concorrenza maiuscola della grande distribuzione e quella emergente, ma implacabile, delle vendite on line. Due fenomeni concorrenti a spiegare, almeno in parte, l’erosione “demografica” di nuove imprese e imprese chiuse, secondo Chiappa.
© Copyright 2024 Editoriale Libertà
NOTIZIE CORRELATE