Cadono le accuse al virologo Baldanti: “Infangato mentre combattevo il Covid”

22 Dicembre 2023 11:15

“Non meritavo quello che ho passato”. È un commento carico di amarezza quello del virologo Fausto Baldanti sul proscioglimento dalle accuse di falso e peculato per il caso della multinazionale italiana Diasorin, che secondo l’impianto della procura di Pavia – ora smontato dal giudice al termine dell’udienza preliminare – sarebbe stata favorita dal San Matteo nelle attività di sviluppo di test sierologici per la diagnosi del Covid. Appare evidente che la soddisfazione nel veder caduto l’ultimo procedimento a suo carico (già archiviata qualche tempo fa un’analoga indagine a Milano) non lo ripaga per le pene sofferte in quattro anni di sospetti e insinuazioni: ipotesi di illeciti a lui che dal 2020 è stato in prima linea nella lotta alla pandemia nel suo laboratorio all’Università di Pavia, a lui che per primo ha isolato il virus del paziente zero di Codogno, a lui e al suo gruppo di lavoro che ha iniziato a parlare di varianti del virus quando ancora del Sars-Cov-2 non si sapeva nulla.

Baldanti non si è mai arreso, non ha mai smesso di lavorare nel suo laboratorio e ha continuato a guardare al futuro, tanto che oggi parla con orgoglio del progetto Inf-Act, finanziato con 115 milioni del Pnrr, che coinvolge 25 istituti di ricerca italiani, l’Istituto superiore di sanità, il Cnr e lo vede in un ruolo di leadership.

L’ARTICOLO DI PAOLO MARINO SU LIBERTA’

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