Sostenibilità, in Cattolica sei progetti finanziati dal Fondo europeo sviluppo regionale
11 Gennaio 2024 11:37
Nella sede di Piacenza-Cremona sono sei i progetti di ricerca appena avviati, dei quali l’Università Cattolica è capofila o partner, finanziati dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr). Dallo sviluppo di impianti agrivoltaici sostenibili, allo studio di strumenti che mitighino gli effetti negativi del cambiamento climatico nella viticoltura, fino alla creazione di una app che aumenti la consapevolezza del consumatore.
La “ricerca scientifica ai più alti livelli” e la “riconosciuta capacità di trasferimento tecnologico” sono da sempre, e sempre più, insite nei valori fondativi dell’Università Cattolica. Lo aveva ricordato il professor Franco Anelli, rettore dell’ateneo, durante l’inaugurazione dell’anno accademico nel campus di Piacenza nello scorso mese di marzo. A testimonianza della rilevanza della seconda missione dell’Università, sono sei i progetti di ricerca appena partiti, dei quali l’Università Cattolica è capofila o partner, finanziati dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) nell’ambito del bando Progetti di ricerca industriale rivolti agli ambiti prioritari della Strategia di Specializzazione Intelligente 2023-2024.
I fondi, stanziati con il fine di sostenere progetti di ricerca collaborativa guidati da Università ed Enti di ricerca in accordo con il mondo industriale, provengono dall’Unione Europea, dallo Stato italiano e dalla Regione Emilia-Romagna.
In stretta coerenza con le principali strategie europee e nazionali che individuano nella transizione ecologica e digitale i due pilastri dello sviluppo economico e sociale, il Programma regionale 2021-2027 introduce misure e azioni per accompagnare la Regione nella ricerca di soluzioni e interventi per un’economia forte, verde, digitale e sostenibile.
I progetti sono:
· AGRIVOLT-ER, del quale capofila è l’Università Cattolica con il Centro di Ricerca Analisi geoSpaziale e Telerilevamento (CRAST), è un progetto il cui obiettivo è lo sviluppo di impianti agrivoltaici sostenibili, nei quali l’attività principale sia quella agricola e la produzione di elettricità sia a essa complementare, contribuendo alla decarbonizzazione del settore. Responsabile scientifico è il professor Stefano Amaducci.
· CLIMAVIP, del quale capofila è il Centro di ricerca Biodiversità e DNA Antico (BioDNA), è finalizzato a individuare strumenti efficaci per mitigare gli effetti negativi del cambiamento climatico in viticoltura e, inoltre, valutare l’interazione tra i genotipi autoctoni più importanti per il settore vitivinicolo regionale e l’applicazione fogliare di strumenti in grado di migliorare le performance fisiologiche della vite. Responsabile scientifico è il professor Adriano Marocco.
· ENERVITIS, del quale il CRAST dell’Università Cattolica è partner, si pone l’obiettivo di incrementare la competitività della filiera vitivinicola dell’Emilia-Romagna rendendola un modello di riferimento per l’innovazione sostenibile. Responsabile scientifico è il professor Stefano Poni.
· ENGAGE.APP, del quale il CRAST dell’Università Cattolica è partner, è un progetto finalizzato a sviluppare una app che contribuisca ad aumentare la consapevolezza del consumatore sugli effetti dei comportamenti di acquisto e la promozione di sistemi più sostenibili. Responsabile scientifica è la professoressa Guendalina Graffigna.
· MEAT-ICO, del quale capofila è il BioDNA, intende valorizzare dal punto di vista energetico i sottoprodotti dell’industria della trasformazione delle carni dell’Emilia-Romagna per mezzo di prove sperimentali su strumentazione bench-scale, che prevedono la gassificazione, la digestione con larve, la digestione anaerobica e trattamenti idrotermici. Responsabile scientifico è il professor Marco Trevisan.
· SPRINT, del quale capofila è l’Università Cattolica con il CRAST, integra in maniera multidisciplinare azioni a supporto della ricerca industriale finalizzata a sviluppare strumenti e tecnologie di precisione per un uso efficiente delle risorse naturali, a favore di una viticoltura resiliente ai cambiamenti climatici. Responsabile scientifico è il professor Matteo Gatti.
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