Walden: dal romanzo di Thoreau al videogame nella natura selvaggia
I videogiochi sono spesso considerati l’esatto opposto della natura e della vita all’aria aperta. Lo si è visto una volta di più in un caso recente, in cui il tredicenne Willis Gibson è riuscito a “finire” Tetris (1984). Un traguardo storico, che però è stato prontamente sminuito dalla giornalista Jayne Secker, che ha invitato il giovane a “uscire di casa” e a “prendere un po’ d’aria fresca”. Come hanno sottolineato in molti, viene da chiedersi se la reazione sarebbe stata la stessa davanti ai traguardi di un altrettanto giovanissimo campione di scacchi, che è a sua volta un’attività estremamente sedentaria ma ben più nobilitata nell’immaginario collettivo.
Effettivamente, di solito si gioca in casa ai videogiochi, ma ciò non vuol dire che ci sia sempre e comunque questa incompatibilità di fondo. Come quando si è vista la riproposizione in forma videoludica di uno dei grandi classici del romanzo ecologico: Walden ovvero Vita nei boschi (Walden or, Life in the Woods), scritto da Henry David Thoreau e pubblicato nel 1854. Thoreau scrisse gran parte del libro in una capanna che si era costruito sulle sponde di Walden Pond, nel Massachusetts. La sua opera ripercorre quel periodo della sua vita, immerso nella natura, soffermandosi più volte sulle descrizioni dettagliate dell’ambiente, che alterna con riflessioni sulla natura umana, sul rapporto con il mondo circostante e sulla possibilità di essere artefici del proprio destino.
Nel 2017, un team di sviluppatori ha pubblicato un videogioco educativo intitolato Walden, A Game. Gli eventi presentati nel videogioco prendono avvio nell’estate del 1845, quando Henry David Thoreau costruì la sua capanna sulle rive del lago. Walden, A Game è un videogioco di simulazione, in cui è possibile muoversi con grande libertà nell’ambiente circostante, per cercare cibo e altre risorse. L’approccio, in termini di meccaniche di gioco, ricorda i videogiochi survival, in cui bisogna sopravvivere in un ambiente ostile raccogliendo oggetti che devono essere combinati tra di loro per creare armi, equipaggiamento e difese. La differenza è che, in un survival, il focus è sulla sopravvivenza e si è costantemente minacciati da mostri, animali selvaggi o altri pericoli. Walden, A Game, invece, richiede di prestare attenzione alla raccolta e all’impiego delle risorse, ma pone il suo focus sull’immersione nella natura selvaggia che circonda il Walden Pond. Le riflessioni e i pensieri espressi da Thoreau ac-compagnano il susseguirsi delle giornate, che vanno a coprire tutto il primo anno di vita dello scrittore nella capanna. In questo modo è anche possibile osservare l’avvicendarsi delle stagioni, ciascuna delle quali presenta delle sfide uniche da dover affrontare per sopravvivere, ma sa anche offrire inedite fonti di ispirazione. È presente una trama di fondo, ma non è particolarmente strutturata o vincolante. L’attenzione resta sempre focalizzata sul rapporto tra esseri umani e natura. Esplorare il bosco che circonda Walden Pond significa riscoprire anche sé stessi.
Walden, A Game è destinato a un pubblico variegato ma, come detto, nasce come progetto educativo. Sul sito del gioco è infatti possibile trovare una sezione dedicata a insegnanti ed educatori, con una serie di lezioni e attività consigliate che è possibile sviluppare con la classe partendo dall’esperienza ludica proposta.
di Francesco Toniolo
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